Vaccino, in Gran Bretagna da domani al via: anche la regina e il principe Filippo faranno l'iniezione a gennaio

Domani primi vaccini in Gran Bretagna, anche la regina tra i gruppi a rischio che farà l'iniezione a gennaio
Scatteranno domani mattina, come già annunciato, le prime vaccinazioni anti Covid nel Regno Unito, primo Paese occidentale ad aver dato il via libera alla somministrazione...

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Scatteranno domani mattina, come già annunciato, le prime vaccinazioni anti Covid nel Regno Unito, primo Paese occidentale ad aver dato il via libera alla somministrazione pubblica e primo al mondo ad aver autorizzato il prototipo di nuova concezione elaborato dai laboratori tedeschi BioNTech in partnership con il colosso farmaceutico americano Pfizer. Lo confermano in queste ore Matt Hancock, ministro della Salute del governo di Boris Johnson, che parla di «un V-Day» nella lotta contro la pandemia, e i vertici del servizio sanitario nazionale del Regno (Nhs), precisando tuttavia che l'operazione richiederà mesi.

 

«Sarà una maratona, non uno sprint», ha ribadito il professor Stephen Powis, direttore medico dell'Nhs e fra i consulenti di punta del governo, ricordando che s'inizierà dalle case di riposo (degenti e personale) e subito dopo da tutti gli ultraottantenni del Paese e da medici e infermieri in prima fila. Al momento il Regno Unito ha ricevuto circa 800.000 dosi di vaccino, ma ne ha preordinati solo dalla Pfizer 40 milioni destinati a garantire la prima dose e il richiamo a 20 milioni di persone. Un quantitativo che dovrebbe permettere di coprire gran parte delle 9 categorie prioritarie inserite (per età e vulnerabilità) nella fase 1 della campagna, fino agli over 50. Con «la stragrande maggioranza» dei gruppi più a rischio (in cui rientrano la regina e il principe Filippo, 94 e 99 anni) vaccinati «fra gennaio, febbraio e marzo» secondo i calcoli della Nhs. Per questo Powis ha invitato la gente a non attendersi convocazioni di massa in pochi giorni: gli aventi diritto saranno contatti di persona e gradualmente dal sistema sanitario.

 

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Il Mattino