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Nessuna risultanza, almeno per ora, dal riscontro diagnostico operato nel primo pomeriggio di ieri sul corpo di Massimo Bonfigli, il funzionario del settore Viabilità della Provincia di Macerata, ucciso l’altro giorno per una crisi epatica fulminante dopo pochissimi giorni di ricovero prima a Macerata ed infine nell’ospedale regionale di Torrette.
Nell’immediatezza non è emerso alcun elemento utile ad indirizzare la diagnosi dei medici legali incaricati dalla direzione medica dell’azienda ospedaliera di Torrette di eseguire l’accertamento. Saranno quindi decisi gli accertamenti sui prelievi fatti, accertamenti che verranno portati a termine entro giugno e che si spera appunto possano dare le informazioni utili per stabilire le cause della morte del geometra di Mogliano.
C’è infatti da chiarire se la morte di Bonfigli sia la conseguenza esclusiva della crisi epatica o se possa aver avuto un qualsiasi ruolo la vaccinazione anti Covid (con Pfizer) avvenutanove giorni fa e che aveva provocato uno stato febbrile durato diversi giorni e che aveva convinto il tecnico della Provincia a presentarsi in ospedale. Intanto la salma di Bonfigli è stata restituita alla famiglia. Oggi alle 11 sarà allestita la camera ardente nella chiesetta adiacente il cimitero mentre i funerali si svolgeranno domani alle 10 nella chiesa di San Gregorio. Tanti i messaggi di condoglianze arrivati in queste ore alla famiglia di Massimo Bonfigli: «Ringraziamo tutti coloro - sono le parole di Elena Astolfi, cognata dello scomparso - che hanno espresso la vicinanza alla famiglia, abbiamo sentito la vicinanza di tante persone che ci ha confortato in questo momento.
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Il Mattino