Pedofilia, prete condannato a 15 anni per abusi su tre minorenni in Francia si rifugia in Libano, violentò anche la nipote

Pedofilia, prete condannato a 15 anni per abusi su tre minorenni in Francia si rifugia in Libano, violentò anche la nipote
Città del Vaticano - Braccio di ferro tra la Francia e il Libano per l'estradizione di un prete pedofilo. Un caso che sta facendo discutere visto che il religioso...

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Città del Vaticano - Braccio di ferro tra la Francia e il Libano per l'estradizione di un prete pedofilo. Un caso che sta facendo discutere visto che il religioso ora vive a Beirut ospitato in un convento, con l'appoggio di amici vescovi. È stato recentemente condannato a 15 anni di reclusione il sacerdote libanese 81enne Mansour Labaky per stupro di tre minori nell’istituto "Foyer Notre-Dame-Enfant du Liban" da lui fondato in Francia nel 1990. Al processo, conclusosi con la condanna, Labaky era contumace, «per motivi di salute»: ipertensione, flebite, recente operazione. In realtà, spiega la agenzia cattolica Adista - se avesse messo piede in Francia, sarebbe incarcerato perché dall’aprile 2016 è stato spiccato contro di lui un mandato di cattura internazionale. «Temo che finché il governo libanese non consegnerà Labaky, la Francia non avrà alcuna possibilità di mandarlo in prigione», ha lamentato Solange Doumic, una dei principali avvocati difensori. 

La Congregazione per la Dottrina della Fede nel 2013, lo ha riconosciuto colpevole di «due capi di imputazione, cioè i delitti contra sextum» (abusi sessuali) «verso tre minori» e «il crimen sollicitationis durante la confessione di una della vittime» e lo ha condannato con «l’interdizione di celebrare i sacramenti coram populo», di «esercitare qualsiasi forma di direzione spirituale, di partecipare a manifestazioni pubbliche o mediatiche». Tuttavia il Vaticano non l’ha dimesso dallo stato clericale. 

Dal 2013 Labaky soggiorna in un convento a est di Beirut, ma non ha rispettato le ingiunzioni del tribunale ecclesiastico: secondo varie testimonianze, si è presentato in pubblico in Libano. Dove d’altronde gode di enorme prestigio e di coperture potenti. La nipote di Labaky, anch'essa violentata, ha affermato in passato che suo zio ha forti legami con le autorità religiose, motivo per cui in Libano sembrerebbe intoccabile. 

Sono una cinquantina le minorenni (fra i 7 e i 15 anni) di cui il predatore avrebbe abusato in Francia. Il vescovo di Beirut, monsignor Paul Abdel Sater, da cui dipende Labaky, finora non ha mai voluto commentare la situazione. 


 

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Il Mattino