Montecitorio, vigili del fuoco in piazza, protestano anche quelli di Rigopiano: «Ci chiamano eroi ma ci danno uno stipendio da fame»

Sono arrivati in centinaia davanti a Montecitorio per la manifestazione del sindacato Conapo. I vigili del fuoco chiedono l'equiparazione stipendiale e retributiva agli altri...

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Sono arrivati in centinaia davanti a Montecitorio per la manifestazione del sindacato Conapo. I vigili del fuoco chiedono l'equiparazione stipendiale e retributiva agli altri corpi dello Stato, dopo anni di penalizzazione, sacrifici, e innumerevoli casi di impegno a rischio della vita. Moltissimi magari rimasti sconosciuti all'opinione pubblica. Ma oggi c'è anche qualcuno degli eroi dell'Hotel Rigopiano. Sotto l'obelisco della grande piazza parla all'Adnkronos il funzionario dei vigili del fuoco della provincia di Torino, Franco Negroni, che coordinò i primi soccorsi dopo la slavina del 18 gennaio scorso: «Siamo qui perché, malgrado tutti i rischi e responsabilità, anche giuridiche, del nostro lavoro -afferma- percepiamo dai 300 agli 800 euro in meno rispetto agli altri corpi dello Stato». A 56 anni, Negroni rievoca i momenti salienti dell'operazione. La frenetica ricerca di sopravvissuti, i calcoli per capire come fosse la struttura prima che la valanga la spostasse, e dove potessero trovarsi eventuali sopravvissuti, l'emozione nell'estrarre vivi un bambino bambino e la madre: «Gianfilippo e Adriana -dice ora- e l'aiuto del manutentore dell'albergo fu essenziale», ricorda. «Il problema -dice un collega- è che la politica si ricorda di noi nei momenti di emergenza, ma poi cala un cono d'ombra sulle nostre condizioni di lavoro. Siamo qui, fuori dall'orario di servizio, per rivendicare ciò che riteniamo giusto». E un altro lamenta: «Di fatto ci trattano come un corpo di serie B...».

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Il Mattino