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Più che stemperarsi, i toni si inaspriscono in quello che è ormai uno scontro durissimo. Da un lato il ministro Fitto (che però evita, non entra in polemica), dall'altro il governatore Vincenzo De Luca che ieri dopo un incontro con i colleghi ed alcuni governatori se ne esce con un commento lapidario. «Si è svolto questa mattina (ieri, ndr) un incontro con il ministro Fitto relativo ai Fondi Sviluppo e Coesione. Il nulla», scrive sui social nel pomeriggio di ritorno da Roma dopo la riunione con il ministro agli Affari Europei Raffaele Fitto che ha incontrato otto governatori sul tema dell'«ottimizzazione e delle possibili sinergie tra le misure delle politiche di Coesione programmazione 2014-2020, 2021-2027 e il Pnrr». Una posizione, quella di De Luca, in netta controtendenza rispetto ai colleghi. Non solo, ovviamente, quelli di centrodestra ma anche rispetto al presidente dem dell'Emilia Stefano Bonaccini. Che, anzi, si dice molto soddisfatto della riunione con il ministro pugliese. «Con Fitto, che ringrazio per la disponibilità e collaborazione, abbiamo condiviso la necessità di chiudere rapidamente un accordo complessivo tra Regioni e ministero», dice infatti l'ex sfidante alla segreteria nazionale del Pd.
Scenario diverso, invece, dalle parti della Campania dove lo scontro tra De Luca e il ministro Fitto va avanti da settimane con un crescendo di toni. Basta citare l'ultimo affondo di De Luca, giusto dieci giorni fa, sui social dopo un'altra riunione a Roma con il ministro.
Con la differenza che ieri mattina a Roma, raccontano da palazzo Santa Lucia, l'incontro è durato poco più di mezz'ora ed a parlare è stato il solo ministro Fitto. Immaginate, quindi, l'irritazione del presidente campano che attendeva risposte precise e invece si ritrova in una riunione interlocutoria in cui si è deciso di procedere per ora ad una mera ricognizione totale dei fondi europei. Da qui il commento lapidario. «Un percorso collaborativo necessario per correggere gli errori del passato e puntare agli interventi strategici che consentano all'Italia di allinearsi al livello che merita e che l'Europa ci richiede», ha spiegato il ministero retto da Fitto a margine della riunione che serve ad «una ricognizione che consentirà l'impiego ottimale dei fondi fino a oggi non gestiti in maniera sinergica ed efficiente, con ovvie ricadute sulla disparità tra i territori».
Poco, troppo poco, per De Luca che, in solitaria, da mesi rivendica l'immediato storno dei fondi Sviluppo e Coesione. Parliamo di circa 5 miliardi per la Campania «bloccati da dieci mesi. I primi cinque li ha fatti perdere il governo Draghi perché il riparto poteva essere già formalizzato a luglio scorso», ha detto sempre De Luca la settimana scorsa usando toni provocatori: «Sul Fondo sviluppo e Coesione più di quello che abbiamo fatto è difficile fare. Dobbiamo fare solo appello alla lotta armata».
E dopo la fumata nera dell'incontro di ieri lo scontro tra i due sarà destinato solo ad aumentare.
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