Tutti tacciono all'ospedale "Casa Sollievo della Sofferenza" di San Giovanni Rotondo, nel Foggiano, dove un infermiere è stato arrestato perché...
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La donna ha raccontato ai sanitari di aver subito da parte dell'uomo delle pratiche mediche piuttosto invasive, spiegano fonti investigative. I sanitari di Casa Sollievo della Sofferenza, appresa la notizia, hanno immediatamente informato i carabinieri che hanno avviato le indagini. Secondo la ricostruzione dei fatti la donna, che pochi giorni prima si era sottoposta ad un delicato intervento chirurgico, una notte avrebbe avvertito dolori piuttosto intensi al bassoventre. Non era sola in stanza, con lei c'erano altre due pazienti. A quel punto avrebbe chiesto aiuto all'infermiere che - si apprende da fonti interne - avrebbe praticato delle manovre mediche, tra l'altro non di sua competenza.
L'uomo, sempre secondo l'accusa, avrebbe approfittato dello stato di particolare vulnerabilità psicologica della vittima per compiere i presunti abusi che gli vengono ora contestati. L'infermiere da subito si è dichiarato innocente. Lo ha fatto una prima volta 40 giorni fa davanti ai vertici di Casa Sollievo della Sofferenza quando venne chiamato a seguito di un provvedimento disciplinare. Ed una seconda volta ieri di fronte al gip del Tribunale di Foggia, Carmen Corvino, nel corso dell'interrogatorio di garanzia seguito all'arresto.
Ma la sua versione dei fatti non ha convinto il giudice che ha confermato la misura cautelare degli arresti domiciliari. «Intanto per l'infermiere, dopo una prima sospensione dal posto di lavoro, è scattato il licenziamento - spiega il legale dell'uomo, l'avvocato Pasquale Rinaldi.
Il Mattino