Tutto come previsto. Roberta Della Casa, la presidente sfiduciata dalla sua maggioranza al Tiburtino, è stata nominata dalla sindaca Virginia Raggi come...
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Si deve «garantire la coerente armonizzazione delle iniziative assumibili a livello municipale con le generali politiche dell'Amministrazione - si legge nell'ordinanza in cui Raggi espone i motivi per cui la scelta è ricaduta su Della Casa - in modo da assicurare il massimo coordinamento tra i diversi livelli di governo cittadino».
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La minisindaca M5S torna dunque alla guida del Municipio di via Tiburtina a Roma, nonostante diversi esponenti del M5s, dai municipi all'Assemblea capitolina, avessero chiesto esplicitamente una discontinuità.
La prima pentastellata a commentare il ritorno di Della Casa è la presidente del Municipio VII Monica Lozzi. «Con quest’atto di “bullismo” istituzionale la Sindaca di Roma ha di fatto calpestato la volontà del Consiglio del IV Municipio, Organo deputato al controllo politico dell’Esecutivo e forma massima dell’espressione democratica degli Enti Locali - dice Lozzi che va giù pesante - Eravamo quelli dell’ Uno vale uno, oggi siamo diventati quelli dell’”Uno vale quindici” basta avere le amicizie giuste nel posto giusto».
Della Casa dovrà riferire esclusivamente alla sindaca, si legge ancora nell'ordinanza. Una frase che suona beffarda per l'ex maggioranza del Municipio che aveva deciso di sottoscrivere all'unanimità la mozione di sfiducia proprio perché non riuscivano a interloquire con la presidente.
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«Calpestata la volontà popolare e la democrazia del Municipio IV, la presidente cacciata da 24 consiglieri su 24 viene fatta rientrare dalla sindaca Raggi dall'abbaino, come una non ben indentificata consulente a titolo gratuito. Sia chiaro a tutti: non dovrà interferire con l'attività gestionale degli uffici del municipio, su questo saremo vigilissimi conoscendo la propensione del personaggio. A mio avviso è una ordinanza illegittima: è protocollata ma manca il numero e l'anno dell'atto», dice Dino Bacchetti, capogruppo di Forza Italia.
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«L'ordinanza è scritta male e quindi è illegittima, l'attaccamento alla poltrona supera la volontà dei cittadini, siamo sicuri che a breve spunterà un incarico vicino alla sindaca Raggi a 80mila euro l'anno», commenta Massimiliano Umberti del Pd. Il segretario regionale del Pd Bruno Astorre verga un comunicato di fuoco: «La nomina di Roberta Della Casa, la presidente, ormai ex, del IV Municipio che ha il record di sfiducia nella storia politico-amministrativa di Roma, come referente per quel Municipio decisa dalla Raggi, è uno schiaffo ai cittadini, alla logica e alla prefetta di Roma.
«Ecco il vero volto dei grillini: il poltronismo a 5 stelle: Raggi conferma alla guida del municipio la sua pupilla», scrive in una nota, Fabrizio Ghera capogruppo Fd'I in Regione Lazio con il capogruppo municipale Gianni Ottaviano che, curiosità, è stato il primo membro dell'opposizione ringraziato da Della Casa durante il consiglio che l'ha sfiduciata. «Grazie per le critiche dure, ma sincere e costruttive», gli disse la ormai ex minisindaca e neo delegata di Raggi. Le critiche sono arrivate anche oggi.
«Dopo la sfiducia record unanime la sindaca non ha ascoltato nemmeno i dubbi della prefettura. L'ennesimo atto di arroganza. Ma questo anno passa presto e poi a casa: Raggi e Della Casa», scrive il coordinatore di IV di Roma Marco Cappa.
Una scelta che farà ancora molto discutere. E che aveva portato i parlamentari romani di Forza Italia a inviare una lettera al Prefetto di Roma per contestare la paventata nomina che alla fine è arrivata. «Sarebbe un atto gravissimo di prevaricazione della volontà democratica del territorio e che esporrebbe il Municipio stesso, probabilmente, ad atti ritorsivi della stessa Presidente sfiduciata», dicevano nella lettera che citava il «pieno contrasto con la previsione normativa di cui all'articolo 27, comma 29 dello Statuto Roma Capitale che testualmente recita: 'nel periodo che intercorre dallo scioglimento del Consiglio (...) nonché in caso di approvazione di una mozione di sfiducia e fino alla proclamazione dei nuovi eletti, le funzioni del Consiglio e della Giunta del Municipio sono esercitate dalla Giunta Capitolina, mentre le funzioni del presidente del Municipio sono esercitate dal Sindaco». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino