Resta la regione più colpita d'Italia, l'unica dove il numero dei contagiati è ogni giorno di tre cifre, ma anche in Lombardia il coronavirus non ha...
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«La nostra gente, tranne piccole eccezioni, ha risposto in modo serissimo e consapevole. È merito loro se oggi i numeri legati al contagio si sono ridotti in maniera sostanziale», commenta il governatore lombardo Attilio Fontana, ricordando però che «la battaglia non è conclusa». Si attende ancora la data dell'8 giugno, quando saranno passate tre settimane dalle aperture del 18 maggio, per capire se la libertà negli spostamenti non abbia modificato la curva del contagio che è in calo anche in Lombardia, nonostante continuino a esserci circa il 60% dei nuovi casi registrati ogni giorno in tutta Italia. Ma la pressione negli ospedali non è paragonabile a quella vissuta nei mesi scorsi, con i ricoveri in costante calo a partire dalle terapie intensive, dove i posti letto occupati sono 170, mentre all'inizio di aprile erano circa 1.400, al punto che Alberto Zangrillo, direttore della terapia intensiva del San Raffaele di Milano, spiega che «clinicamente il nuovo coronavirus non esiste più». I 210 nuovi casi registrati oggi mantengono l'indice tamponi-positivi all'1.7% e Fontana ribadisce quindi che «i nostri numeri sono positivi.
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Non lo dico ad alta voce - aggiunge - per scaramanzia e per evitare di dire che abbiamo finito questa battaglia.
Il Mattino