Whirlpool, Di Maio rilancia: per salvare i posti governo pronto a sforzi straordinari

Whirlpool, Di Maio rilancia: per salvare i posti governo pronto a sforzi straordinari
Un piccolo, un piccolissimo passo avanti nella vertenza Whirlpool di Napoli. C'è voluto quasi un mese di minacce e annunci unilaterali, ma ieri al ministero dello...

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Un piccolo, un piccolissimo passo avanti nella vertenza Whirlpool di Napoli. C'è voluto quasi un mese di minacce e annunci unilaterali, ma ieri al ministero dello Sviluppo, al terzo vertice sulla crisi che coinvolge l'impianto di via Argine, Luigi Di Maio e la multinazionale americana hanno concordato di aprire un tavolo tecnico per trovare una soluzione e soprattutto un'alternativa che garantisca un lavoro ai 412 dipendenti. E tutto questo, come detto, avviene a quasi un mese di distanza, dopo che il colosso del bianco ha annunciato che non intende più produrre lavatrici nello storico sito del capoluogo campano.

 
Per la cronaca, ieri al tavolo di poker sul quale si tratta al Mise sul futuro della Whirlpool, il ministro Di Maio ha saputo sorprendere i presenti, rilanciando e prendendo in contropiede l'azienda. «Siccome ci dite che nello stabilimento di Napoli perdete 20 milioni - fa sapere - noi, siamo pronti ad affrontare la situazione facendo sforzi straordinari». I sindacati, presi dall'ottimismo, leggono nelle parole del vicepremier la volontà di mettere in campo nuovi incentivi - per la cronaca, la minaccia di Di Maio di revocare quelli concessi in passato è stata congelata - «per coprire le perdite economiche». Come per esempio fanno sapere alla fine dell'incontro alle maestranze (circa 250 arrivati da Napoli e un'altra cinquantina dal Casertano) davanti al dicastero le segretarie confederali di Fiom Cgil e Fim Cisl, Barbara Tibaldi e Alessandra Damiani.

In realtà in via Veneto nessuno - né lo stesso ministro né il suo staff - si è spinto così avanti, ma quest'uscita costringe la multinazionale americana a fare una timidissima apertura formale, che sembrava impensabile fino a qualche ora fa. A domanda dei sindacati se sono disponibili a restare Napoli con il supporto dell'esecutivo, il presidente dell'area Emea, Gilles Morel, e l'amministratore delegato in Italia Luigi La Morgia, devono scandire - e lo fanno per quattro volte -: «Siamo pronti a valutare tutte le opzioni pur di assicurare l'occupazione e la continuità produttiva del sito di Napoli».

Parole molte caute, che fanno soltanto intendere la volontà del colosso di non esacerbare i conflitti già esistenti con il governo italiano e che sarebbero generoso vedere come un cambio di strategia. Anche perché Whirlpool, anche ieri, ha confermato di considerare non più sostenibile la produzione di lavatrici a Napoli, ma che nonostante questo «non chiuderà il sito di Napoli e garantirà l'occupazione e la continuità produttiva».

In verità la mossa vincente ieri al Mise l'ha fatta l'azienda: durante un incontro tra Di Maio e Morel che ha preceduto il tavolo, ha strappato al ministro la promessa di aprire un tavolo tecnico. Un tavolo dove il governo si prenderà di fatto in carico il futuro dello stabilimento di via Argine: in questo consesso l'esecutivo non soltanto proverà a mettere in campo «strumenti straordinari» per provare a tenere in piedi la produzione di lavatrici a Napoli, ma soprattutto incontrerà le aziende che si sarebbero dette interessate a insediarsi a via Argine al posto di Whirlpool. Le quali si aspettano da Di Maio quegli «sforzi straordinari» in termini di incentivi e ammortizzatori sociali per venire a produrre in Campania.


Di Maio canta vittoria: «Nessuna chiusura, nessun disimpegno e la piena occupazione dei lavoratori coinvolti in questa vicenda - fa sapere in una nota - questi sono i capisaldi che abbiamo ottenuto e sui quali possiamo ricostruire. Oggi abbiamo avuto delle conferme importanti che fanno segnare uno step decisivo per la situazione del sito di Napoli». Ma la situazione, nonostante l'avvio di un serio confronto tra le parti, è tutt'altro che risolta. Non a caso l'ex ministro Carlo Calenda scrive su Twitter: «Siamo di fronte a una sceneggiata: Whirlpool cederà l'impianto all'imprenditore identificato. Terrà una quota e lo aiuterà. Quello che voleva fare dall'inizio». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino