Zona arancione in tutta Italia, dalla dad ai laboratori: cosa cambia per le scuole

Zona arancione in tutta Italia, dalla dad ai laboratori: cosa cambia per le scuole
L'aumento della contagiosità della variante inglese di Sars-Cov-2 potrebbe spingere il Governo a nuove misure anti-contagio. Tra queste, l'ipotesi di una zona...

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L'aumento della contagiosità della variante inglese di Sars-Cov-2 potrebbe spingere il Governo a nuove misure anti-contagio. Tra queste, l'ipotesi di una zona arancione nazionale, così come richiesto dal presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, riportando a una formula simile a quella già sperimentata durante le festività natalizie.

Leggi anche Tutta Italia in zona arancione, ipotesi lockdown leggero

Cosa può voler dire questo per le scuole italiane?

Secondo l'ultimo Dpcm (quello entrato in vigore il 16 gennaio e che scadrà il 5 marzo) per le scuole in zona gialla e quelle in zona arancione non c'è differenza. 

 

 

Scuole dell’infanzia, Scuole primarie e scuole secondarie di I grado: la didattica è in presenza. È obbligatorio l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, fatta eccezione per i bambini con meno di 6 anni e per gli alunni con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina. 

Scuole secondarie di II grado: vengono adottate forme flessibili nell’organizzazione didattica in modo che ci sia almeno il 50% e fino a un massimo del 75% degli studenti che abbiano garantita l’attività didattica in presenza, fatte salve le diverse disposizioni individuate da singole Regioni. La rimanente parte dell’attività è a distanza. Viene garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali.

Nelle zone rosse cosa cambia per le scuole?

E' nelle zone rosse che c'è la vera e propria differenza. Le scuole dell'infanzia, la primaria e il primo anno della secondaria di I grado sono in presenza. Dal secondo anno della secondaria di I grado all'ultimo anno della secondaria di II grado l'attività è a distanza. Resta comunque salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e in generale con bisogni educativi speciali. 

Quanti contagi ci sono stati nelle scuole?

Secondo il Rapporto dell'Istituto superiore di Sanità "Apertura delle scuole e andamento dei casi confermati di Sars-Cov-2: la situazione in Italia", nel periodo tra il 31 agosto e il 27 dicembre 2020, il sistema di monitoraggio ha rilevato 3.173 focolai in ambito scolastico, che rappresentano il 2% del totale dei focolai segnalati a livello nazionale.

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Il Mattino