«Per essere ritenuto legittimo l'impedimento del difensore deve essere prontamente comunicato, con la conseguenza che la comunicazione pervenuta il giorno stesso...
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Nel ribadire tale principio, la Corte di Cassazione, Seconda Sezione Penalenella sentenza del 21 gennaio 2019 (Pres.: Gallo - Relatore: De Crescienzo - udienza 13.7.2018) ha, inoltre, ritenuto generica la ragione che, nell'ottica difensiva, giustificherebbe il legittimo impedimento a comparire, consistente in una «lombosciatalgia acuta», tale da imporre, secondo la allegata certificazione del medico curante, «tre giorni di assoluto riposo e di cura», salve complicazioni, con «impossibilità» per il difensore di viaggiare.
Ad avviso della Suprema Corte in tale attestazione, infatti, difetta una precisa descrizione dell'intensità dello stato patologico accertato e la sua effettiva attitudine a determinare la dedotta impossibilità a lasciare l'abitazione.
Questi ultimi sono elementi essenziali per la valutazione della fondatezza, serietà e gravità dell'impedimento, «non riscontrabili laddove si tratti di una diagnosi e di una prognosi che, secondo nozioni di comune esperienza, denotino l'insussistenza di una condizione tale da comportare l'impossibilità di comparire in giudizio, se non a prezzo di un grave e non altrimenti evitabile rischio per la propria salute». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino