Il regalo che «se non ti piace, si può cambiare»

Inutile mentire: per alcuni andrà in scena l'ennesimo remake di Natale in Casa Cupiello

Napoli col pienone per Natale
Usciti da ingorghi di traffico sulla tangenziale e di carrelli in un supermercato, oltrepassate le colonne d'Ercole della cassa di un negozio di Toledo o del Vomero, abbiamo...

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Usciti da ingorghi di traffico sulla tangenziale e di carrelli in un supermercato, oltrepassate le colonne d'Ercole della cassa di un negozio di Toledo o del Vomero, abbiamo aperto un varco nella folla del centro storico e siamo arrivati qui: Natale. Molti già dopodomani si chiederanno chi gliel'ha fatto fare. Ma adesso no, adesso ci aspetta la cena della Vigilia, il pranzo di festa, le rimasuglie di Santo Stefano e altre due cose a cui non possiamo sottrarci: parenti e regali. Inutile mentire: per alcuni andrà in scena l'ennesimo remake di Natale in Casa Cupiello senza passare per la Rai e nemmeno per un palco di teatro, sarà sufficiente trovarsi a tavola con il consanguineo covante rancori, il congiunto che vorrebbe essere ovunque tranne che lì e il parente che, in nome della sincerità natalizia, comincerà a parlare troppo.

L'unica possibilità di mettere tutti a tacere è lo scarto dei regali. C'è il regalo utile (calzini, mutande, bagnoschiuma, soldi) il regalo inutile (statuine, pupazzetti, portachiavi) il regalo chiamato (la maglia, la borsa, la camicetta strategicamente segnalata due settimane prima) e una frase che li accompagna tutti, non Tanti auguri!, non Buon Natale, ma Se non ti piace, si può cambiare. Non so se sarebbe più bello poterla applicare a ogni cosa ricevuta e che non ci sta bene o cancellarla definitivamente, ammettere che, potendo, cambieremmo noi stessi, menù e compagnia assai più del regalo. 

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Il Mattino