Usciti da ingorghi di traffico sulla tangenziale e di carrelli in un supermercato, oltrepassate le colonne d'Ercole della cassa di un negozio di Toledo o del Vomero, abbiamo aperto un varco nella folla del centro storico e siamo arrivati qui: Natale. Molti già dopodomani si chiederanno chi gliel'ha fatto fare. Ma adesso no, adesso ci aspetta la cena della Vigilia, il pranzo di festa, le rimasuglie di Santo Stefano e altre due cose a cui non possiamo sottrarci: parenti e regali. Inutile mentire: per alcuni andrà in scena l'ennesimo remake di Natale in Casa Cupiello senza passare per la Rai e nemmeno per un palco di teatro, sarà sufficiente trovarsi a tavola con il consanguineo covante rancori, il congiunto che vorrebbe essere ovunque tranne che lì e il parente che, in nome della sincerità natalizia, comincerà a parlare troppo.
L'unica possibilità di mettere tutti a tacere è lo scarto dei regali.