Non ho ben chiaro come e quando si sia diffusa la moda del calendario dell'Avvento con quelle caselline che segnano l'attesa del Natale. Sono invece certa che ogni cittadino napoletano custodisca e sfogli in cuor suo una personalissima versione di tale agenda: per ogni giorno che passa, una nuova imprecazione contro la folla. Cifra inversamente proporzionale al trascorrere del tempo: più le feste si avvicinano, meno strade del centro storico si possono percorrere liberamente. Fino a qualche anno fa, il residente che ci teneva a mantenere saldo sia lo spirito natalizio che il sistema nervoso, evitava Spaccanapoli e San Gregorio Armeno dopo l'8 dicembre e, tagliando ora per l'Anticaglia, ora per i Banchi Nuovi, poteva ritenersi sano, salvo e furbo.
A partire dal 2018 e tenendo conto di una pausa in pandemia, le cose sono però cambiate, le cose sono peggiorate.