Quelle pedane sul mare, tra sogno e realtà

Ma serve un traghettatore: il finanziatore privato e magnanimo

Il presidio per le spiagge libere davanti alla sede del consiglio comunale di Napoli
Il presidio per le spiagge libere davanti alla sede del consiglio comunale di Napoli
di Raffaella R. Ferré
Sabato 23 Marzo 2024, 10:00
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Sul lungomare Caracciolo, un'idea così brillante da sembrare un miraggio: mille metri quadrati di pedane solarium, oasi per cultori della tintarella e dell'ozio. Immagina: tendaggi che fluttuano, servizi più igienizzati del bagno di una pulitona di TikTok, il mare che non solo odora davvero di mare e non di fritto, ma che può essere persino raggiunto con apposita discesa. Una visione. Un progetto. Dietro, non un solo cervello, ma un intero dipartimento: quello di Architettura dell'Università Federico II di Napoli, diretto dal professor Michelangelo Russo. No alle scogliere frangiflutti, sì alle passerelle di legno ultra-leggero, chic, comode, ecosostenibili e a costo contenuto: siamo sempre a Napoli e ci dobbiamo fare i conti in tasca.

Sulla carta, tutto è bell'e pronto: si attende presentazione ufficiale, il classico giro di valzer burocratico, ma in Comune se ne parla già.

Il sogno è restituire il mare alla città, ma tra sogno e realtà... c'è di mezzo proprio il mare. Serve un traghettatore: il finanziatore privato e magnanimo. Sì, gli sguardi all'orizzonte ci sono, specialmente dagli hotel dirimpetto. Ma tra guardare e investire, c'è una bella differenza. E anche un altro paio di questioni: chi sorveglia mille metri di pedane solarium? Chi controlla i bagnanti, i commerci, la pulizia, varie ed eventuali? Cittadini e turisti attendiamo risposta, nella speranza di non dover più rischiare di strafacciarci su uno scoglio, scatenando le risa dei ragazzini del Pallonetto. 

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