Non c'ero, non vedevo, non sapevo, non sniffavo

Le pagelle della settimana di Vittorio Del Tufo

I cartonati del Napoli ai Quartieri
4 Il lato oscuro della borghesia   Nella migliore delle ipotesi hanno taciuto, limitandosi a un'alzata di spalle....

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4

Il lato oscuro della borghesia

 

Nella migliore delle ipotesi hanno taciuto, limitandosi a un'alzata di spalle. Nella peggiore, hanno mentito e depistato le indagini. Sono i professionisti e gli imprenditori napoletani - clienti dei pusher dei Quartieri Spagnoli - finiti, per la loro omertà, nel mirino dei pm anticlan. Che segmenti di borghesia connivente giochino di sponda con la camorra, contribuendo ad alimentare i traffici sporchi dei clan, accade da tempo. L'ultima inchiesta sulle piazze di spaccio ai Quartieri - 54 arresti, boom di locali e baretti in odore di riciclaggio - lo ha certificato con numerosi riscontri, facendo scattare le accuse di favoreggiamento.

 

4

Il cartonato di Carmine i Pop 

A Carmine Furgiero detto o Pop, boss dei Quartieri, non sembrava vero poter piazzare la propria sagoma, a figura intera, tra i cartonati dei calciatori del Napoli campione d'Italia. Furgiero, che secondo gli inquirenti gestiva la piazza di spaccio più fiorente dei Quartieri Spagnoli, quella "della sposa", capace di fruttare due milioni di euro all'anno, ha scelto come (ignaro) fratello di cartonato il presidente De Laurentiis. Non è un vezzo, ma un'ostentazione, una prova di forza, di controllo del territorio. È l'altro campionato, quello della camorra: si gioca con l'arma del consenso e trova terreno fertile nei vicoli dove lo Stato fa fatica ad arrivare.

 

5

Il lessico istituzionale di De Luca

Il lessico istituzionale del governatore De Luca è in continua evoluzione: dopo aver definito tre «mezze pippe» i pentastellati Luigi Di Maio (ora ex), Roberto Fico e Alessandro Di Battista, «imbecilli, sfessati e sciamannati» i cantanti di Sanremo e «cafone» il direttore artistico del Mercadante Roberto Andò, eccolo virare sulla metafisica e scegliere il termine «nulla» per attaccare il ministro Fitto, con il quale ha avuto un crepuscolare incontro sui fondi del Pnrr. Avanti il prossimo.

 

6

Un ponte contro il degrado

Se la cultura è uno strumento per costruire ponti, è un ponte di bellezza quello "costruito" dal Museo archeologico con la mostra dedicata ad Alessandro Magno. Cultura e bellezza nel segno dell'integrazione tra i popoli. Nel frattempo il ministro Sangiuliano ha annunciato che il Mann diventerà un museo di prima fascia: ottima idea, speriamo che serva a porre fine allo scandaloso abbandono dell'area antistante lo stesso Mann e la Galleria Principe. Perché vanno bene i ponti, ma forse bisognerebbe per prima cosa tutelare la bellezza, soprattutto quando è assediata dal degrado.

 

4

Il San Carlo e i mulini a vento

Domenica 28 maggio: il San Carlo si ferma per lo sciopero degli orchestrali. La musica è finita, gli amici se ne vanno, che inutile serata amore mio. Era in programma il «Don Chischiotte»: hanno vinto i mulini a vento.

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Il Mattino