In un’intervista radiofonica rilasciata in occasione dell’apertura dei Mondiali di calcio, la deputata russa Tamara Pletniova ha dichiarato che sebbene non sia...
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Da che mondo è mondo, infatti, si sa che Cupido conosce soltanto una lingua e che questa magicamente, complice spesso la simultanea traduzione degli ormoni, risulta quasi sempre comprensibile a tutti, a prescindere dalla nazionalità o dal luogo di provenienza. Ma nel caso dei napoletani si tratterebbe addirittura di una pretesa pericolosissima. Se i partenopei applicassero infatti alla propria vita sessuale la legge protezionistica della Pletniova e chiudessero i propri cuori e le proprie camere da letto agli stranieri e ai turisti di passaggio in città verrebbe meno anche l’ultima speranza di trasformare il pianeta in un posto migliore. Un posto cioè abitato per buona parte da napoletani.
«Vivrei volentieri in un mondo fatto tutto da napoletani» ammise infatti non a caso Mastroianni. E De Crescenzo avvertì: «Napoli è l’ultima speranza per la sopravvivenza dell’umanità». «È destino dell’Europa di diventare Napoli», profetizzò infine Malaparte. E allora, quale modo migliore per spargere un pochino di umanità in Europa e nel mondo se non quello di esportare attraverso l’ammore carnale il seme e il gene della napoletanità?
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Il Mattino