L'Augustissima Compagnia della Disciplina della Santa Croce

L'Augustissima Compagnia della Disciplina della Santa Croce
“Ad bene agendum nati sumus” era l’antico motto del Sedile di Forcella: “Siamo nati per fare il bene”. E lo fecero davvero. In antichità...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

“Ad bene agendum nati sumus” era l’antico motto del Sedile di Forcella: “Siamo nati per fare il bene”. E lo fecero davvero. In antichità Forcella era il luogo in cui le persone si curavano il corpo grazie alle acque termali e si curavano pure i pensieri, perché nelle stesse strade c’era la Scuola di Pitagora.

Il motto “siamo nati per fare il bene” si legge ancora oggi sul portale della Chiesa di Sant’Agrippino, una fra le tante chiese medievali della zona, tutte ricche di storia e di monumenti importanti. Forcella è stato il quartiere più importante della città per molti secoli, e lo dimostrano anche i grandi palazzi appartenuti a re e regine che si sono succeduti. Fino al suo declino, cominciato parallelamente al periodo del viceregno spagnolo, quando don Pedro de Toledo si mise in testa di fondare una nuova Neapolis con più decumani, i Quartieri Spagnoli, intorno al previsto Palazzo Reale che non vedrà mai, perché fu realizzato cinquant’anni dopo la sua morte avvenuta nel 1553, a Firenze.

Quando tutti gli interessi si spostarono dentro e fuori il Palazzo dei viceré, (il primo re a metterci piede fu Carlo di Borbone, nel 1734) Forcella diventò sempre di più un riflesso del Tribunale della Vicaria: fame, miseria e morte. Ma Forcella non si è mai arresa, piegata ma mai spezzata, e lo sapevano bene i grandi artisti, i grandi scultori come Fanzago, i pittori come Falcone, Caracciolo, ma soprattutto Caravaggio, che scelse la gente di Forcella per la sua tela che cambiò la storia dell’arte: “Le sette opere della Misericordia”. E a Forcella l’opera è rimasta, al Pio Monte della Misericordia, l’Istituzione fondata da sette nobili napoletani. A proposito di nobili e di istituzioni, la puntata di Storie napoletane di oggi si sofferma proprio su alcuni nobili, per lo più baroni, che si riunivano in gran segreto nel giardino di un’Arciconfraternita, che può vantarsi di essere fra le più antiche della città e che non si è mai fermata: L’Augustissima Compagnia della Disciplina della Santa Croce. Solo l’Università di Napoli Federico II, nata nello stesso periodo, può appuntarsi la stessa medaglia.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino