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Un giorno come un altro una voragine si apre sulla strada. Caos, paura, fortunatamente nessuna vittima, moltissimi sfollati. Le cronache riportano i disagi, i social danno la presa diretta, ma quanto accaduto non è solo un fatto, un guaio. È storia, e si ripete. Da troppo.
Nel 1977 il tema era già così forte che dal crollo vero partiva l'invenzione di un romanzo: “Malacqua” di Nicola Pugliese. Nel 2001, dai continui buchi nella terra muoveva l'indagine giornalistica di Nora Puntillo con “Le catastrofi innaturali”.
Le voragini del Vomero a via Morghen, a via Solimena e via Kerbaker non sono le prime e, probabilmente, neppure le ultime; ci ribadiscono però una cosa che sapevamo già e che è comunque capace di trovarci impauriti: se a Napoli il fatto improvviso diventa una costante, è giusto o possibile che ai cittadini non vengano offerte neppure delle scuse? Una buona occasione potrebbe essere la manifestazione di domani alle ore 11 in piazza Vanvitelli.
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