BATTIPAGLIA - Quarantatré anni, o poco meno, ci sono voluti per avere una sentenza definitiva. Ma alla fine, costituendosi all’ultimo giorno utile, il Comune di Battipaglia si...
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La vicenda risale al 1972, quando il sindaco Felice Crudele – scomparso il 7 gennaio del 2013 – sospese i lavori e ordinò l’abbattimento di un immobile di proprietà di Lorenzo Ricciardi, ritenuto abusivo. Secondo l’Ufficio tecnico del Comune, il permesso a costruire, oltre a essere scaduto, consentiva soltanto l’ampliamento del piano terra, contro i tre piani eretti dal Ricciardi.
Soltanto nel 2008, a distanza di trentasei anni dall’ordinanza di sospensione e abbattimento, il sindaco Gennaro Barlotti decise di annullare in autotutela il provvedimento.
Da quel momento è iniziata la battaglia legale degli eredi di Lorenzo Ricciardi, portata avanti dal noto avvocato Sergio Perongini, del foro di Salerno.
Secondo questi, i danni patrimoniali arrecati alla famiglia ammontavano a 4 milioni e 710 mila euro, mentre i danni non patrimoniali, cioè i danni biologici, esistenziali, morali e di immagine a 7 milioni e 147 mila euro.
Un maxi-risarcimento da 11 milioni e 857 mila euro, che qualora fosse stato accordato, avrebbe seriamente messo in pericolo l’equilibrio di bilancio finora raggiunto dalla commissione straordinaria.
Il nocciolo del procedimento ruotava intorno alla data da cui sarebbero discesi i guai della famiglia Ricciardi. Da un lato il difensore della famiglia riteneva che il diritto al ricorso partiva dal giorno in cui il provvedimento di abbattimento era stato annullato dal sindaco Gennaro Barlotti. Dall’altro, il Comune di Battipaglia difeso dal Dirigente del Settore avvocatura, l’avvocato Giuseppe Lullo, chiedeva la dichiarazione di infondatezza del ricorso e la prescrizione del risarcimento al danno, ritenendo il provvedimento di abbattimento del 1972, quale evento scatenante. Il Tribunale amministrativo di Salerno, alla luce della giurisprudenza, tuttavia, ha ritenuto di dare ragione a quest’ultimo.
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Il Mattino