Abusi sessuali sul nipotino nonna e zia assolte dopo 10 anni

Abusi sessuali sul nipotino nonna e zia assolte dopo 10 anni
SALERNO - Erano accusati di stupri di gruppo a sfondo satanico ai danni di un bimbo di 5 anni. Assolti dopo un calvario giudiziario, durato circa dieci anni, i protagonisti di una...

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SALERNO - Erano accusati di stupri di gruppo a sfondo satanico ai danni di un bimbo di 5 anni. Assolti dopo un calvario giudiziario, durato circa dieci anni, i protagonisti di una terribile storia di violenza consumatasi a Campagna. L’unico colpevole è stato proprio il padre del bambino condannato anni fa a 12 anni di reclusione. La sentenza è stata pronunciata ieri dai giudici della terza sezione penale (Presidente De Luca) che, accogliendo la tesi del collegio difensivo rappresentato dagli avvocati Agostino Allegro, Agostino De Caro, Francesco Rizzo e Domenico Russo, hanno assolto tutti gli imputati perché, nel corso del processo, non sarebbero emerse prove certe sulla loro colpevolezza. 


Fine di un incubo per la nonna e la zia paterna del minore e per due amici del padre, un postino ed un edicolante, per i quali il pm, dottore Paternoster, all’esito della sua requisitoria aveva chiesto 11 anni di reclusione. Il processo era uno stralcio apertosi dal fascicolo a carico del genitore del piccolo: era stata la stessa vittima di quelle orribili violenze a tirare in ballo gli altri imputati affermando che agli stupri ai quali lo sottoponeva il padre, avrebbero partecipato altre persone. 

Inizialmente il numero degli indagati comprendeva altri soggetti per i quali però la Procura ha poi disposto l’archiviazione mandando a processo solo i quattro imputati assolti ieri. Secondo la tesi accusatoria fondata sulla ricostruzione fatta dal minore nel corso dell’incidente probatorio, gli abusi si sarebbero consumati nella casa paterna. Il bambino, vittima di stupri, sarebbe stato costretto ad assistere a scene di sesso tra gli adulti e a intrattenere rapporti con altri minori che nell’ambito dell’inchiesta non sono mai stati identificati Leggi l'articolo completo su
Il Mattino