Le sorgenti idriche, che dissetano quattrocentomila salernitani, mostrano, in queste settimane, tutte le loro difficoltà. Le quote sono in diminuzione netta ed i Comuni...
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La mappa delle criticità mostra una provincia con un segno meno ovunque. Dalle fonti gestite dall’Asis a quelle gestite dal Consac il segno meno è costante. Da Sapri a Camerota e al Cilento interno, dal Vallo di Diano, al Sele, alla Piana fino alla città di Salerno le difficoltà si sono già mostrate anche se, al momento, sembrano sotto controllo, grazie ad alcune strategie adottate, di tipo tecnico, tra aperture e chiusure di serbatoi e alle interconnessioni delle reti.
L’acquedotto del Basso Sele, gestito dall’Asis, che serve la Piana, con Eboli, Battipaglia, Pontecagnano e soprattutto Salerno, oltre ad una serie di Comuni limitrofi fino ad Agropoli, segna un meno 10-15% della portata. La Senerchiella, fonte idrica principale, di Quaglietta, in provincia di Avellino, passa da 1.630 litri al secondo a 1.350 litri circa. A Salerno, i problemi di pressione in rete vengono avvertiti soprattutto nelle zone alte, ad iniziare da Casa Manzo; regge il resto, soprattutto perché Salerno ha serbatoi capienti e quindi mostra capacità di recupero significativa. Inoltre, Salerno Sistemi, oltre alle fonti fornite dall’Asis, ha anche quelle dell’Ausino e del Cernicchiara. Manovre tecniche e strutture adeguate fanno reggere, per il momento, la grande crisi attesa. «Un attento e contenuto uso della risorsa da parte di tutti gli utenti, con la relativa riduzione dei consumi, potrebbe fornire un contributo importante per l’equilibrio tra disponibilità e fabbisogni - raccomandano da Salerno Sistemi - Si fa appello alla sensibilità e al senso civico di tutti i cittadini, affinché vengano privilegiati gli usi idropotabili ed igienico sanitari, contenendo i consumi ed evitando sprechi ed utilizzi diversi della risorsa Per favorire accumulo e regolare distribuzione nelle ore diurne potrebbero rendersi necessarie riduzioni della portata in uscita dai serbatoi in orari serali/notturni».
Qualche sofferenza si registra tra Eboli e Battipaglia, soprattutto nelle zone alte, ma anche ad Agropoli la crisi nei serbatoi si è fatta sentire, soprattutto perché qui vi è un serbatoio di dimensioni ridotte. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino