Una firma per l'assenso. Consenso implicito e inappellabile. Chiamati a Roma dal ministero delle Infrastrutture, Enac e società Aeroporto di Salerno Costa d'Amalfi,...
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A firmare ieri, Alessio Quaranta, direttore generale dell'ente nazionale dell'Aviazione civile, e il presidente della società Salerno-Costa d'Amalfi, Antonio Ferraro. «Si tratta di un documento che recepisce anche le indicazioni pervenute dai Ministeri vigilanti, fondamentale e propedeutico alla stesura e alla sottoscrizione del decreto interministeriale per l'affidamento in concessione della gestione totale dello scalo di Salerno alla società Aeroporto di Salerno-Costa d'Amalfi - dice il presidente Ferraro - In casi di normalità, giunti a questo punto la procedura potrebbe essere chiusa in pochi giorni. Vedremo».
In forzato stand by anche la società di gestione dell'aeroporto di Capodichino: «Il secondo scalo in Campania si può fare anche subito», ha infatti più volte detto Roberto Barbieri, amministratore delegato della Gesac, che gestirà l'aeroporto di Pontecagnano. «Napoli è cresciuta tanto, per il bene dell'intera Campania. E se c'è un decentramento ci sono anche delle opportunità seguendo uno sviluppo baricentrato non soltanto su Napoli ma anche sul Sud della regione, dove c'è un'area di riferimento importante che comprende Cilento, Costiera Amalfitana, Basilicata e nord della Calabria». E sono pronti da mesi anche gli oltre 100 milioni che Gesac vuole investire a Pontecagnano. Impegni di spesa per altre centinaia di milioni già firmati anche dalle Regioni Campania e Basilicata, Provincia, Camera di Commercio e comuni di Salerno; Bellizzi, Pontecagnano e Montecorvino: tra fondi pubblici e privati, con l'aeroporto sono fermi 500 milioni di euro circa, che dovranno servire anche per realizzare alcune stazioni Tav e adeguare le assi viarie circostanti lo scalo. Senza avvio, a rischio perfino i 400 milioni «dedicati» in un apposito capitolo dello Sblocca Italia. Ma prima che tutto cominci a «circolare», occorre la firma dei Ministeri, poi le varie registrazioni alla Corte dei Conti, nuovi via libera dal Mit, e finalmente la gara d'appalto per realizzare i 400 metri più famosi d'Italia: quelli necessari per rendere l'attuale pista di mille e seicento metri, utilizzabile anche per i voli di linea. Solo quando saranno finiti i lavori sarà possibile procedere alla fusione societaria fra Salerno-Costa d'Amalfi e Gesac, la svolta che permetterà al Sud di essere al centro dei grandi traffici aerei. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino