Aggredito perché tifoso della Salernitana, il papà: «Erano in venti, volevano linciarlo»

Aggredito perché tifoso della Salernitana, il papà: «Erano in venti, volevano linciarlo»
Costretto a spogliarsi perché indossava una maglietta della Salernitana. L'episodio si è verificato nel pomeriggio di martedì a Cava de' Tirreni, in...

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Costretto a spogliarsi perché indossava una maglietta della Salernitana. L'episodio si è verificato nel pomeriggio di martedì a Cava de' Tirreni, in pieno centro, ed ha visto protagonista un ragazzino di quattordici anni, giunto insieme ai genitori nella valle metelliana per fare shopping in un noto negozio di abbigliamento in via XXV Luglio, a pochi passi della stazione ferroviaria. La sua unica colpa era quella di indossare una mascherina e una maglietta della Salernitana. Tanto, infatti, è bastato per scatenare l'ira di una ventina di giovani facinorosi che si sono recati dinanzi all'attività commerciale intimando ai genitori del ragazzo di non farlo uscire dal negozio senza prima aver tolto la maglietta con impresso il cavalluccio marino. A quanto pare il nutrito gruppetto, a bordo di tre auto e diversi scooter, sarebbe intervenuto nei pressi dell'attività commerciale su segnalazione di alcuni giovani che erano già all'interno del negozio e che avrebbero notato la maglietta granata indossata dal quattordicenne. «Mio figlio - racconta Camillo Melchiorre, il papà del bambino - stava per essere linciato da un gruppo di ragazzi inferociti che nulla hanno a che vedere con la città di Cava de' Tirreni e soprattutto con la tifoseria metelliana. Purtroppo a malincuore ho dovuto fare un patto d'onore con tutti loro per far uscire mio figlio dal negozio. Il ragazzo si è dovuto spogliare per poi mettersi un'altra maglietta. Sono stati brutti attimi di tensione che non auguro di vivere a nessuno. Per fortuna sono riuscito a mantenere la calma e ho provato a gestire la situazione nel migliore dei modi, avevo necessità di tutelare mio figlio, rimasto particolarmente turbato per l'accaduto. Purtroppo nel 2022 è assurdo assistere ancora a queste cose, credo che la città di Cava de' Tirreni non merita assolutamente questi personaggi che la mortificano». Nelle prossime ore, i genitori del quattordicenne si recheranno dai Carabinieri per sporgere denuncia contro ignoti.

Le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti sia all'interno che all'esterno dello store di abbigliamento potranno fornire elementi utili per identificare i responsabili di questa assurda vicenda.
Numerosi i messaggi di solidarietà alla famiglia del ragazzo sia da Cava sia ovviamente da Salerno. Il primo cittadino di Cava de' Tirreni, Vincenzo Servalli, ha manifestato il suo sdegno per l'episodio e ha inviato il quattordicenne, insieme alla sua famiglia, a Palazzo di Città. «C'è grande dispiacere per questo inqualificabile episodio che non appartiene al senso di accoglienza e di civiltà che da sempre contraddistingue la città di Cava de' Tirreni», ha commentato Servalli. Il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, ha manifestato la sua vicinanza al ragazzo e ai familiari. «L'episodio è gravissimo, la responsabilità dei bulli aggressori è evidente. Confido che saranno individuati e puniti adeguatamente. Sono assolutamente consapevole che si tratta di un esiguo manipolo di sconsiderati che nulla hanno a che vedere con la civilissima città di Cava de' Tirreni e con la vera tifoseria metelliana - ha dichiarato Napoli - Sarò felice di avere il bambino e i suoi familiari come miei ospiti, accanto a me, in occasione della prima partita della Salernitana nella prossima stagione. Viva lo sport! Abbasso la violenza».


E non manca la solidarietà della squadra granata. «L'U.S. Salernitana 1919 - recita la nota diffusa dal club - esprime la propria vicinanza ai tifosi coinvolti nello spiacevole episodio verificatosi a Cava de' Tirreni. Lo sport, da sempre strumento di condivisione umana e sociale, deve essere sempre arma di unione e amicizia».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino