Aliberti, strategie blindate spunta l’ipotesi dimissioni

Aliberti, strategie blindate spunta l’ipotesi dimissioni
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SCAFATI - Chiuso in casa a dialogare con l’avvocato Antonio D’Amaro per preparare il ricorso in Corte di Cassazione. È il giorno dopo la decisione del Tribunale del Riesame che ha accolto la tesi della Procura, aggravandola, stabilendo che il sindaco Pasquale Aliberti deve essere arrestato in virtù del voto di scambio alle elezioni amministrative, anche con l’aggravante mafiosa. Il primo cittadino di Scafati sceglie ancora il silenzio. Al suo fianco la moglie, il consigliere regionale Monica Paolino pronta per esser ascoltata in Procura, secondo indiscrezioni già lunedì. 

Il riferimento alla Paolino, già indagata con il marito all’indomani del blitz del pm Antimafia Montemurro lo scorso 18 settembre 2015 e dimessasi dalla presidenza della commissione regionale antiracket ed anticamorra, nella sentenza del Riesame appare più volte. Anche per le accuse andavano dal voto di scambio all’associazione mafiosa, corruzione, concussione e abuso d’ufficio. Nel mirino degli inquirenti ora ci sono infatti tutte le competizioni elettorali dal 2008, quando Aliberti divenne per la prima volta sindaco, alle elezioni regionali del 2015 quando la moglie riuscì ad esser rieletta, unica esponente di Forza Italia in provincia di Salerno. Per i giudici del riesame le competizioni elettorali venivano vinte con l’aiuto dei clan. Ora i Sorrentino. Ora i Matrone. Ora i Loreto-Ridosso. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino