Amalfi, gli studenti monitorano i dati sulla qualità dell'aria

È partito il progetto di ricerca "Amalfi 4.0 CityZen Science" in collaborazione con l'Università di Salerno

L'incontro ad Amalfi
I bambini di Amalfi diventano piccoli scienziati del laboratorio diffuso per il monitoraggio ambientale su tutto il territorio comunale. È partito oggi, infatti, il...

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I bambini di Amalfi diventano piccoli scienziati del laboratorio diffuso per il monitoraggio ambientale su tutto il territorio comunale. È partito oggi, infatti, il progetto di ricerca "Amalfi 4.0 CityZen Science", sviluppato in sinergia tra il Dipartimento di Chimica e Biologia dell'Università di Salerno, diretto dal professore Carmine Capacchione, e il Comune di Amalfi, guidato dal sindaco Daniele Milano.

Le classi prime e seconde delle medie dell'Istituto Comprensivo "G. Sasso" hanno incontrato nel Salone Morelli i docenti dell'Università di Salerno. «Il focus - ha sottolineato il professor Antonio Proto, docente di chimica ambientale Unisa e coordinatore del progetto - è rendere le giovani generazioni responsabili. Coinvolgiamo le scuole, così i nostri ragazzi si responsabilizzano e allo stesso tempo riusciamo ad ottenere un monitoraggio puntuale, in aree anche al di fuori del centro storico e nelle frazioni alte per costruire una mappa ampia. Replicheremo anche ad ottobre».

Un'intera mattinata dedicata all'ambiente ad Amafi, in cui si sono mossi in contemporanea due eventi, il primo dedicato all'aria e il secondo alla pulizia dei fondali marini. «Cielo e mare. L'ambiente - ha detto Ilaria Cuomo, assessore all'Ambiente di Amalfi, salutando le classi coinvolte - la nostra risorsa prioritaria, dobbiamo difenderla e preservarla. Voi dovete essere tanti piccoli vigili, controllare che nessuno butti cartacce per strada o abbandoni i rifiuti». Alla fase di apprendimento, seguirà la raccolta dati, con la distribuzione di 100 campionatori passivi ai ragazzi da esporre per tre settimane sulle finestre e balconi delle loro abitazioni. Sono state fornite le istruzioni per l'individuazione della posizione geografica del luogo dove posizionarli e, trascorse tre settimane i ragazzi chiuderanno i campionatori e li consegneranno per le analisi per la realizzazione di una mappa della zona con i valori di ossidi di azoto rilevati. 

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Il Mattino