Entrare negli uffici del poliambulatorio dell’Asl è diventata una lotteria. I primi venticinque pazienti che arrivano la mattina presto, vengono assistiti. Gli altri,...
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«Finiti i 25 biglietti ci dicono di ripassare il giorno dopo. Io ho tre figli - spiega Maria - la mattina devo vestirli e accompagnarli a scuola. Quando arrivo al poliambulatorio, alle 8,30, i biglietti sono già finiti. Il vigilantes dice di ripassare. Sono due settimane che devo fare il cambio del medico di base. Ma quando arrivo, i biglietti sono sempre finiti». Giorni fa, al rione Pescara, un altro utente (Marco Martino) minacciò di telefonare ai carabinieri. E la lotteria dei 25 biglietti fu accantonata. Minacciare il ricorso alla forza pubblica è l’unico modo per esercitare il diritto alla salute.
La lotteria dei 25 biglietti nasce da vecchi problemi. L’Asl ha poco personale. Alcuni dipendenti sono malati. Altri non possono lavorare al computer. Poi ci sono gli impiegati pensionati e mai sostituiti. La coperta è corta. E il cittadino paga.
«La storia dei biglietti - spiega un medico di via Pescara - non è uno sfizio ma una necessità. Siamo solo tre amministrativi. A mezzogiorno gli uffici chiudono perché dobbiamo sistemare le pratiche. Nessuno sbatte fuori i pazienti, gli orari sono quelli». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino