Amore sul web, sposa un'africana il pm: «Immigrazione clandestina»

Amore sul web, sposa un'africana il pm: «Immigrazione clandestina»
ANGRI - Si innamora di un’africana che sposerà poi dopo pochi mesi. Ma quando è pronto a tornare in Italia, alla nuova moglie negano il visto. Rientrato da...

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ANGRI - Si innamora di un’africana che sposerà poi dopo pochi mesi. Ma quando è pronto a tornare in Italia, alla nuova moglie negano il visto. Rientrato da solo a casa, la doccia fredda: viene denunciato per sfruttamento dell’immigrazione clandestina. Il protagonista è un uomo di Angri, 52enne operaio, che ora rischia di affrontare un processo dopo una richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura, in discussione davanti al gip il prossimo 17 marzo. I contorni della vicenda prendono forma tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015, quando l’uomo si iscrive ad «Afrointroductions», il più grande portale d’incontri africano. 


Qui conosce «P.» una nigeriana di 40 anni che vive in Senegal. Nasce un’amicizia, che poi si tramuta in interesse, tanto da spingere l’uomo ad affezionarsi alla donna e a raggiungerla, in Senegal, a febbraio. I due si piacciono e decidono di sposarsi. Lui però è ancora sposato (ma separato) e finché non divorzia, non può tornare in Italia con la nuova moglie. Il consolato italiano manda una segnalazione alla procura, che indaga l’uomo per il reato di bigamia. A questo punto il 52enne procede al divorzio ufficiale in Italia, ritorna in Senegal e si prepara a tornare ad Angri con la nuova moglie. La donna viene sentita per il rilascio del visto dall’ambasciata italiana, che riscontra alcune ambiguità nel suo racconto. Non ricorda il nome di battesimo dell’uomo, né il numero di cellulare. La cosa insospettisce la commissione che segnala tutto alla procura competente, quella di Nocera Inferiore. Che denuncia stavolta l’uomo per sfruttamento dell’immigrazione clandestina. Il 52enne rientra in Italia nuovamente da solo. L’avvocato difensore che lo assiste, Vincenzo Desiderio di Angri, dice: «Il mio cliente è stato vittima di un malinteso e sono sicuro che il magistrato che si occuperà del caso saprà valutare la cosa nel migliore dei modi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino