Annega per salvare la figlia Il figlio ai soccorritori: «Aiutatelo, non fatelo morire così»

Annega per salvare la figlia Il figlio ai soccorritori: «Aiutatelo, non fatelo morire così»
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CASTELLABATE - «Aiutatelo, aiutatelo» ha ripetuto più volte ai soccorritori Carlo, il 21enne figlio del medico dell’agro-nocerino che ha perso la vita nel primo pomeriggio di ieri a Santa Maria di Castellabate nel tentativo di salvare la figlia in balia delle onde. Carlo non ha perso nemmeno un attimo di vista il padre, mentre pregava che potesse riprendersi tra le mani dei rianimatori che provavano in ogni modo a strapparlo alla morte. Lui non era in spiaggia quando si è verificata la tragedia. Era ancora nell’abitazione estiva che la famiglia aveva preso, nel cuore di Santa Maria di Castellabate, per trascorre qualche giorno di meritato relax. Poi, la corsa sul litorale per capire cosa stava accadendo. «Ce la fa? Ce la fa?» ha quindi, chiesto, ai medici. Più volte, con l’ansia sul volto e la paura di non poter più riabbracciare il suo papà. Poi, qualche breve passo sul piccolo molo esterno dell’approdo de “Le Gatte” e di nuovo indietro a seguire l’evolversi della situazione. Immagini strazianti che hanno lasciato il segno tra quanti, soccorritori e non, hanno vissuto quella terribili ore. Sotto choc la moglie e la figlia che hanno aiutato i carabinieri della stazione di Santa Maria di Castellabate, intervenuti sul posto insieme alla Guardia Costiera, a ricostruire l’esatta dinamica della tragedia. «Che tragedia, che tragedia. Era una persona buonissima» ha raccontato un amico del noto professionista, in vacanza anche lui nel paese di Benvenuti al Sud. 

«È stato straziante vedere l’immagine di quell’uomo a terra senza vita. Non oso immaginare il dolore di tutta la famiglia» ha aggiunto una turista milanese, in vacanza con il fidanzato a Castellabate. Nel frattempo, è giunto il fratello della vittima, maresciallo della finanza, che è scoppiato in lacrime di fronte al corpo esanime, coperto da un telo bianco e nascosto da un ombrellone azzurro. A dargli conforto ci ha provato un amico che l’ha accompagnato sul luogo della tragedia.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino