Un primo viaggio esclusivo tra Firenze, Los Angeles e Washington, ed un secondo, in programma il prossimo giugno, alla conquista della Cina. L’Apollo, simbolo del Museo...
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Un gioco di luci e ombre mette al centro della stanza il volto del dio, il cui sguardo rapisce chi lo incrocia e ne scruta i particolari. Sullo sfondo la proiezione di un aranciato tramonto in riva al mare con, in lontananza, due piccole barche in lenta navigazione. Sono i pescatori che escono a gettare le reti, in una di quelle troveranno impigliato questo eccezionale reperto, tra lo stupore generale. Sono gli anni Trenta e la storia in un attimo si fonde col mito, per catturare i pensieri della gente ed ammaliare la città. «Nel rispetto dell’allestimento di Ezio De Felice - spiega Silvia Pacifico, curatrice dell’Archeologico - abbiamo voluto mostrare ai salernitani l’Apollo così come è stato fruito in questi mesi, prima a Firenze e poi negli Stati Uniti in occasione della mostra “Potere e pathos”. La stessa immagine e la stessa emozione che ha suscitato un interesse davvero eccezionale, tante volte ho sentito pronunciare il nome della nostra città, e vedere quello dell’Apollo correre da una parte all’altra, star indiscussa tra le stelle del cinema a Los Angeles al punto da far rimbalzare la notizia della sua eccezionalità». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino