Ateneo di Fisciano, esami e lauree a pagamento: al via l'udienza per 43 indagati

Almeno in sei, ieri, hanno chiesto accesso ai riti alternativi tramite patteggiamenti, abbreviati e messe alla prova

L'Ateneo di Fisciano
Esami e lauree fasulle, assegnati senza essere mai stati sostenuti. È cominciata ieri l’udienza preliminare per discutere la posizione di 43 persone, tra genitori e...

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Esami e lauree fasulle, assegnati senza essere mai stati sostenuti. È cominciata ieri l’udienza preliminare per discutere la posizione di 43 persone, tra genitori e studenti, che rischiano di finire sotto processo. Almeno in sei, ieri, hanno chiesto accesso ai riti alternativi tramite patteggiamenti, abbreviati e messe alla prova. Nel prosieguo, con nuova data, saranno definite quelle posizioni poi toccherà alle restanti, per le quali la Procura di Salerno ha chiesto il rinvio a giudizio. 



L’inchiesta ricostruì le manomissioni di diverse carriere universitarie - con l’ottenimento di esami, lauree, specializzazioni e riduzioni sulle rette da pagare - grazie alla complicità di due dipendenti dell’Ateneo. Per entrambi, il processo è in corso a Nocera Inferiore. Uno di loro, in particolare, accedeva al sistema informatico dell’Università, cambiando profili e carriere degli studenti. Il secondo, invece, è accusato di aver indirizzato al collega alcuni degli studenti universitari che chiedevano aiuto. Sono 34 le carriere universitarie falsate. Il dipendente che aveva accesso al sistema, in cambio, avrebbe avuto qualche volta dei soldi, tramite ricariche telefoniche. I restanti imputati rispondono delle accuse di frode informatica, induzione indebita a promettere denaro o altre utilità, accesso abusivo al sistema informatico, falso materiale commesso da pubblico ufficiale e falsificazione di strumenti di pagamento. 



Oltre 70 i capi d’accusa ricostruiti dalla Guardia di Finanza, dopo la denuncia sporta dall’allora rettore Aurelio Tommasetti. Dall’analisi del sistema Audi (revisione e controllo) gli inquirenti scoprirono diverse irregolarità nelle immatricolazioni di due studenti di Medicina. In pratica, i due non erano classificati nella graduatoria dei test d’ingresso ma risultavano iscritti grazie ad una manomissione nel sistema di segreteria. Tra le fonti di prova c’è una consulenza tecnica su verbali elettronici, oltre ad intercettazioni telefoniche e verbali di interrogatorio di alcune delle persone coinvolte, tra studenti e genitori. Le indagini evidenziarono che uno dei dipendenti, Carmine Leo, avrebbe usato più volte le sue credenziali per attestare falsamente esami e lauree mai sostenuti dagli studenti.

Le storie e i casi raccontati dall’indagine sono diversi, con studenti e famiglie che più volte avevano tentato di avvicinare il dipendente di Unisa. C’è un 27enne di Siano che si immatricolò al corso di Lingue e Letterature Straniere per l’anno 2015/16, pur non avendo superato i test d’ingresso. Risultava, inoltre, in regola con il pagamento delle tasse non avendole mai versate. Così come il 57enne di Potenza, che ottenne la convalida di 21 esami per la facoltà di Giurisprudenza, compresa la discussione di laurea. Prove ed esami risultavano sostenuti tra il 1990 e il 2005 ma i risultati furono inseriti manualmente solo nel 2015 e 2018.

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Il Mattino