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È rimasto talmente terrorizzato che quando è uscito da scuola ed è tornato a casa non ha avuto il coraggio di raccontare nulla. Solo nel pomeriggio, dopo più telefonate di solidarietà alla mamma, ignara di tutto, costretto a sfilare la maglia per un controllo che avrebbe dovuto mettere ogni cosa a tacere, l’amara scoperta. Un bimbo di quinta elementare di un Istituto Comprensivo di Cava de' Tirreni si è ritrovato con un bel livido sul fianco destro, dopo essere stato strattonato, ha raccontato poi, dall’insegnante di sostegno, sbattuto prima contro la cattedra e poi contro la porta. Tutto accade lunedì scorso e quando la notizia si diffonde tra i genitori della classe, viene fuori che la maestra in questione è stata già segnalata in passato per aggressioni verbali. Tutti i compagni hanno assistito alla scena e, a detta delle famiglie, sono ancora sconvolti e spaventati.
IL RACCONTO
«Quando un amichetto mi ha raccontato l’episodio all’uscita di scuola, in buona fede, non ci ho dato peso. Ho pensato che il fatto, come accade con tutti i bambini, fosse stato ingigantito e che non fosse successo nulla di grave. Sono state le telefonate delle mamme a mettermi in allarme…per fortuna», racconta la mamma che, nella stessa giornata di lunedì, riesce a rintracciare la dirigente scolastica ottenendo un incontro a scuola, alla presenza di tutto il corpo docente della classe che frequenta il piccolo, maestra di sostegno compresa. «Quando il fatto è venuto fuori e ho chiesto la sua versione, delle spiegazioni, ha semplicemente negato l’accaduto, sostenendo che quel livido sul fianco di mio figlio fosse un livido vecchio», prosegue la signora, ovviamente turbata per l’accaduto e decisa a chiedere giustizia per suo. «A questa risposta sono andata all'ospedale di Cava per richiedere un referto medico e successivamente dai carabinieri per sporgere denuncia», aggiunge.
«Non possiamo pensare che oggi accadano ancora questi episodi. La scuola non è più quella di 50 anni fa. Lasciamo i nostri figli tra i banchi per sei ore e non possiamo temere che succedano cose simili. Maestri manchevoli degli elementi basilari della pedagogia dovrebbero fare altro, non insegnare. Racconto quanto accaduto perché non succeda più. A nessun bambino», insiste la mamma, pronta anche a richiedere il nulla osta per poter trasferire suo figlio in un'altra scuola l’anno prossimo. Aveva già iscritto il figlio alla scuola media nello stesso istituto, ma stando ai fatti, per lei, non ci sono le condizioni perché frequenti ancora la stessa scuola. La maestra al momento sarebbe in malattia.
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