È rimasto talmente terrorizzato che quando è uscito da scuola ed è tornato a casa non ha avuto il coraggio di raccontare nulla. Solo nel pomeriggio, dopo più telefonate di solidarietà alla mamma, ignara di tutto, costretto a sfilare la maglia per un controllo che avrebbe dovuto mettere ogni cosa a tacere, l’amara scoperta. Un bimbo di quinta elementare di un Istituto Comprensivo di Cava de' Tirreni si è ritrovato con un bel livido sul fianco destro, dopo essere stato strattonato, ha raccontato poi, dall’insegnante di sostegno, sbattuto prima contro la cattedra e poi contro la porta. Tutto accade lunedì scorso e quando la notizia si diffonde tra i genitori della classe, viene fuori che la maestra in questione è stata già segnalata in passato per aggressioni verbali. Tutti i compagni hanno assistito alla scena e, a detta delle famiglie, sono ancora sconvolti e spaventati.
IL RACCONTO
«Quando un amichetto mi ha raccontato l’episodio all’uscita di scuola, in buona fede, non ci ho dato peso. Ho pensato che il fatto, come accade con tutti i bambini, fosse stato ingigantito e che non fosse successo nulla di grave. Sono state le telefonate delle mamme a mettermi in allarme…per fortuna», racconta la mamma che, nella stessa giornata di lunedì, riesce a rintracciare la dirigente scolastica ottenendo un incontro a scuola, alla presenza di tutto il corpo docente della classe che frequenta il piccolo, maestra di sostegno compresa. «Quando il fatto è venuto fuori e ho chiesto la sua versione, delle spiegazioni, ha semplicemente negato l’accaduto, sostenendo che quel livido sul fianco di mio figlio fosse un livido vecchio», prosegue la signora, ovviamente turbata per l’accaduto e decisa a chiedere giustizia per suo. «A questa risposta sono andata all'ospedale di Cava per richiedere un referto medico e successivamente dai carabinieri per sporgere denuncia», aggiunge. Parallelamente si attiva anche la rivolta dei genitori dei compagni di classe che, dopo aver parlato con i propri figli, lamentano a gran voce atteggiamenti poco consoni e poco didattici della maestra in questione. I bambini riferiscono a casa di subire spesso offese verbali, oltre ad aver assistito a diversi momenti, a dir loro, un po’ violenti. Pare anche che il bambino, di fronte agli uomini in divisa, si sia sentito al sicuro, protetto, e abbia deciso di sfogarsi, raccontando anche lui di altri episodi simili oltre a quelli subiti lunedì scorso. Dopo un giorno di assenza, ieri, il piccolo è tornato a scuola. «Martedì non voleva andarci, era molto scosso e l’ho accontentato», ha commentato la mamma. Ma quando mercoledì il suo sorriso ha fatto capolino all’ingresso, i suoi compagni gli hanno buttato le braccia al collo, accogliendolo con grande gioia e mostrandogli con parole semplici tutta la loro solidarietà. Se martedì tredici mamme sono state rimandate a casa perché senza prove tangibili, ieri, sulla scrivania della dirigente è arrivata la denuncia dei carabinieri che allega anche il referto medico delle presunte percosse subite. Ora si procede con l'indagine per lesioni personali. I carabinieri ora dovranno sentire tutte la parti interessate: starà alla Procura di Nocera Inferiore, una volta letta l'informativa che verrà fuori dall'attività di indagine, decidere se e come procedere.
«Non possiamo pensare che oggi accadano ancora questi episodi.