Cava de' Tirreni, alunno strattonato e sbattuto contro la cattedra dalla maestra: torna a casa conun livido

Secondo alcuni genitori non sarebbe la prima volta che l'insegnate di sostegno ha modi violenti con i bambini

Violenze a scuola
Violenze a scuola
di Silvia De Cesare
Giovedì 25 Gennaio 2024, 06:10 - Ultimo agg. 11:01
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È rimasto talmente terrorizzato che quando è uscito da scuola ed è tornato a casa non ha avuto il coraggio di raccontare nulla. Solo nel pomeriggio, dopo più telefonate di solidarietà alla mamma, ignara di tutto, costretto a sfilare la maglia per un controllo che avrebbe dovuto mettere ogni cosa a tacere, l’amara scoperta. Un bimbo di quinta elementare di un Istituto Comprensivo di Cava de' Tirreni si è ritrovato con un bel livido sul fianco destro, dopo essere stato strattonato, ha raccontato poi, dall’insegnante di sostegno, sbattuto prima contro la cattedra e poi contro la porta. Tutto accade lunedì scorso e quando la notizia si diffonde tra i genitori della classe, viene fuori che la maestra in questione è stata già segnalata in passato per aggressioni verbali. Tutti i compagni hanno assistito alla scena e, a detta delle famiglie, sono ancora sconvolti e spaventati. 
IL RACCONTO
«Quando un amichetto mi ha raccontato l’episodio all’uscita di scuola, in buona fede, non ci ho dato peso. Ho pensato che il fatto, come accade con tutti i bambini, fosse stato ingigantito e che non fosse successo nulla di grave. Sono state le telefonate delle mamme a mettermi in allarme…per fortuna», racconta la mamma che, nella stessa giornata di lunedì, riesce a rintracciare la dirigente scolastica ottenendo un incontro a scuola, alla presenza di tutto il corpo docente della classe che frequenta il piccolo, maestra di sostegno compresa. «Quando il fatto è venuto fuori e ho chiesto la sua versione, delle spiegazioni, ha semplicemente negato l’accaduto, sostenendo che quel livido sul fianco di mio figlio fosse un livido vecchio», prosegue la signora, ovviamente turbata per l’accaduto e decisa a chiedere giustizia per suo. «A questa risposta sono andata all'ospedale di Cava per richiedere un referto medico e successivamente dai carabinieri per sporgere denuncia», aggiunge. Parallelamente si attiva anche la rivolta dei genitori dei compagni di classe che, dopo aver parlato con i propri figli, lamentano a gran voce atteggiamenti poco consoni e poco didattici della maestra in questione. I bambini riferiscono a casa di subire spesso offese verbali, oltre ad aver assistito a diversi momenti, a dir loro, un po’ violenti. Pare anche che il bambino, di fronte agli uomini in divisa, si sia sentito al sicuro, protetto, e abbia deciso di sfogarsi, raccontando anche lui di altri episodi simili oltre a quelli subiti lunedì scorso. Dopo un giorno di assenza, ieri, il piccolo è tornato a scuola. «Martedì non voleva andarci, era molto scosso e l’ho accontentato», ha commentato la mamma. Ma quando mercoledì il suo sorriso ha fatto capolino all’ingresso, i suoi compagni gli hanno buttato le braccia al collo, accogliendolo con grande gioia e mostrandogli con parole semplici tutta la loro solidarietà. Se martedì tredici mamme sono state rimandate a casa perché senza prove tangibili, ieri, sulla scrivania della dirigente è arrivata la denuncia dei carabinieri che allega anche il referto medico delle presunte percosse subite. Ora si procede con l'indagine per lesioni personali. I carabinieri ora dovranno sentire tutte la parti interessate: starà alla Procura di Nocera Inferiore, una volta letta l'informativa che verrà fuori dall'attività di indagine, decidere se e come procedere.

«Non possiamo pensare che oggi accadano ancora questi episodi.

La scuola non è più quella di 50 anni fa. Lasciamo i nostri figli tra i banchi per sei ore e non possiamo temere che succedano cose simili. Maestri manchevoli degli elementi basilari della pedagogia dovrebbero fare altro, non insegnare. Racconto quanto accaduto perché non succeda più. A nessun bambino», insiste la mamma, pronta anche a richiedere il nulla osta per poter trasferire suo figlio in un'altra scuola l’anno prossimo. Aveva già iscritto il figlio alla scuola media nello stesso istituto, ma stando ai fatti, per lei, non ci sono le condizioni perché frequenti ancora la stessa scuola. La maestra al momento sarebbe in malattia.

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