Bancarotta fraudolenta. Fino allo scorso maggio era solo una contestazione «alternativa» a quella di appropriazione indebita nell’ambito di un’indagine...
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Si conclude così una settimana nera per il governatore Vincenzo De Luca, iniziata con la diffusione delle intercettazioni telefoniche contenute nell’inchiesta su piazza della Libertà, l’opera da lui fortemente voluta a corredo del Crescent e per la quale è indagato per falso in atto pubblico. E non è finita qui. Perché ci sarebbe un altro avviso di conclusione delle indagini preliminari pronto alla firma in Procura e destinato a Vincenzo e Piero De Luca, padre e figlio: la contestazione, in questo caso, sarebbe di corruzione e riguarderebbe l’allestimento del palco e degli addobbi elettorali per uno dei comizi napoletani di De Luca quando, nel 2010, da sindaco di Salerno, si candidò per la prima volta alla presidenza della Regione Campania.
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Il Mattino