Barbuti Festival ai tempi del Covid: il bilancio della 36esima edizione

Barbuti Festival ai tempi del Covid: il bilancio della 36esima edizione
Si è appena conclusa la XXXVIª edizione della rassegna estiva di teatro “Barbuti Festival”, una rassegna che ormai caratterizza l’estate salernitana,...

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Si è appena conclusa la XXXVIª edizione della rassegna estiva di teatro “Barbuti Festival”, una rassegna che ormai caratterizza l’estate salernitana, senza soluzione di continuità, da oltre sette lustri. Una delle rassegne teatrali più longeve della Campania, fortemente legata a un luogo del centro storico: l’antico slargo longobardo di Santa Maria dei Barbuti, dove gli eventi si svolgono in uno scenario a cielo a aperto, sotto le stelle e con le quinte dei palazzi antichi. È tempo di bilanci che la direttrice organizzativa, Chiara Natella, della Bottega San Lazzaro, traccia a caldo: «Fare teatro al tempo della pandemia è cosa molto difficile. Organizzare un’intera rassegna che si è sviluppata per oltre due mesi, luglio e agosto, con prolungamento a settembre, è stata un’impresa che ha richiesto tenacia, caparbietà e sacrifici. Ma è stato bello vedere il pubblico tornare a teatro in sicurezza». Natella precisa che la richiesta di esibire il green pass per gli spettatori al botteghino «non è stato dettato solo da un obbligo di legge, ma dalla volontà di rendere ancor più sicura e serena la fruizione degli spettacoli».

Il pienone”, inteso nel senso classico di una volta, non si è potuto registrare, ma è stato bello vedere che in diverse occasione sono stati occupati tutti i 99 posti previsti dalle norme di sicurezza. Lo slogan dell’edizione 2021 è stato “Ritornano le sere”, parafrasando un verso del poeta Alfonso Gatto che è invece declinato al futuro e che ora, finalmente, è diventato auspicio di una ripresa culturale e a aggregativa.

Da luglio a settembre sono tanti gli eventi che si sono susseguiti all’interno del cartellone generale con mini rassegne tematiche che torneranno anche l’anno prossimo: “Sul filo delle stelle”, con le arti circensi approdate a teatro; "La Notte dei Barbuti” a cura di Brunella Caputo; “Il Cinema ritrovato”, una mini rassegna di film d’autore restaurati dalla Cineteca di Bologna, a cura di Linea D’Ombra; Il progetto internazionale “Salerno animo del Mediterraneo”; Il Premio Peppe Natella; “Foglie di teatro”, a cura di Andrea Carraro, spettacoli a tema preceduti da visite guidate nel centro storico di Salerno a con l’associazione Erchemperto;  “Danza sotto le stelle” e il recente “Salerno Day”.

Chiara Natella ci tiene a ringraziare: «Il pubblico che ci ha seguito con costanza quasi tutte le sere, gli organi di informazione che hanno dato eco agli spettacoli in programmazione e i tanti attori, attrici e registi che con le loro parole di incoraggiamento ci hanno invitato a resistere e a proseguire questo sogno iniziato da mio padre, Peppe Natella, nel lontano 1982».

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Il Mattino