Bidelli con i titoli fasulli centinaia di accertamenti chiesti da istituti del nord

Gli uffici scolastici di Salerno, della Lombardia e del Veneto, avviano controlli per rettifica dei punteggi e revoca degli incarichi ai sospettati

Raffica di controlli amministrativi a scuola
Punteggi falsi per scalare le graduatorie delle supplenze. Scatta una raffica di controlli amministrativi su richiesta delle scuole del nord Italia. Dopo l'inchiesta della...

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Punteggi falsi per scalare le graduatorie delle supplenze. Scatta una raffica di controlli amministrativi su richiesta delle scuole del nord Italia. Dopo l'inchiesta della Procura di Nocera Inferiore sulle circa 1.500 assunzioni fittizie di bidelli e docenti in otto scuole paritarie dell'Agro nocerino sarnese, gli uffici scolastici di Salerno, della Lombardia e del Veneto, avviano controlli per rettifica dei punteggi e revoca degli incarichi ai sospettati. 

L'impennata di domande di supplenza nelle graduatorie Ata per bidelli, assistenti scolastici amministrativi e tecnici fa aumentare il numero dei controlli finalizzati all'accertamento dei titoli. L'Ufficio scolastico provinciale di Salerno sta gestendo centinaia di pratiche per il controllo sulla veridicità dei titoli. Da agosto sono già pervenute 450 richieste di controllo sulle dichiarazioni di collaboratori scolastici e docenti supplenti che hanno preso servizio al nord Italia. La provincia di Salerno è ottava in Italia per numero di domande di supplenza formalizzate da aspiranti bidelli e assistenti scolastici nelle terze fasce d'istituto, con oltre 42mila istanze registrate dalle scuole. Ma sono più di 25mila i salernitani che hanno fatto domande al Nord Italia nelle province di Milano, Brescia, Bergamo, Torino, Bologna, Parma per tentare di ottenere una supplenza breve o lunga nel corso dell'anno scolastico 2022/2023. Vista l'esponenziale domanda di lavoro le scuole del nord e i Provveditorati del Veneto e della Lombardia hanno fatto pervenire al Provveditorato di Salerno centinaia di richieste di accertamento titolo su diplomi dichiarati da bidelli.

Nel mirino anche le qualifiche triennali. Verifiche sulla veridicità dei titoli sono in corso da settimane su richiesta delle scuole e dei Provveditorati di Treviso, Verona, Venezia, Milano, Bergamo, Brescia. Nel mirino collaboratori scolastici che sono stati reclutati a tempo determinato nelle province del nord Italia. In molti casi, a quanto si apprende, si tratta di lavoratori alle prime esperienze che hanno vantato il solo titolo di accesso, cioè il diploma triennale (qualifica) e il diploma quinquennale. I funzionari del Provveditorato sono impegnati nella verifica della veridicità dei titoli dichiarati in stretto contatto con le scuole venete e lombarde. Ogni giorno l'ufficio scolastico di via Monticelli sta gestendo un ritmo di sei richieste di verifica titoli su diplomi di qualifica e quinquennali. L'Ufficio scolastico provinciale sta rispondendo alle richieste di accertamento da parte delle scuole del nord Italia. 

Ma non c'è solo il filone diplomi dichiarati dai bidelli nell'occhio del ciclone. L'Ufficio scolastico provinciale di via Monticelli ha messo nel mirino le dichiarazioni dei titoli di abilitazione polivalenti per insegnare agli allievi disabili dei vari gradi di istruzione. È un nuovo filone di accertamenti dopo quello che coinvolge i diplomi quinquennali e le qualifiche triennali dichiarati dai bidelli nelle liste delle supplenze delle province di mezzo nord Italia. Il nuovo filone di accertamenti è tutto nostrano: a quanto trapela, si tratta di docenti salernitani che hanno esibito un certificato di abilitazione per l'insegnamento sul sostegno agli allievi disabili. Ma gli accertamenti condotti nelle ultime settimane dall'Ufficio scolastico provinciale avrebbero constatato delle irregolarità nelle dichiarazioni. I titoli recano i nomi di scuole paritarie operative nell'area dell'Agro nocerino e del sud del Salernitano. Si tratta di titoli di sostegno polivalenti risalenti addirittura agli anni Novanta. Docenti col diploma di scuola magistrale che per entrare di ruolo hanno dichiarato di possedere un titolo di sostegno preso a seguito di esami negli anni 1996 e 1997. Ma, stando ai primi accertamenti in corso di svolgimento, non sarebbe stata trovata corrispondenza tra la matricola del titolo dichiarato per insegnare ai disabili e gli elenchi degli esami svolti negli anni Novanta. 

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Il Mattino