È partito acquistando dieci bitcoin pagandoli dieci euro. Oggi, dopo sette anni, quei dieci sono diventati, più o meno, quarantamila euro. «Se non avessi speso...
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«Acquistai, per curiosità e per caso, dieci bitcoin per un dollaro ognuno all’incirca. Non sapevo cosa avessi comprato e pensavo di aver perso i miei soldi. Navigando in Internet, trovai un sito che vendeva giochi online. Accettava i pagamenti in bitcoin. Quel gioco ne costava sette. Lo comprai. In cuor mio pensai di non aver buttato all’aria i miei dieci dollari». Qui, Francesco confida di non aver compreso e preveduto, ovviamente, l’aumento di valore esponenziale che avrebbe potuto ottenere quello che considerava un mero numero su uno schermo. Gli restano tre bitcoin che «conservo – dice – nel mio wallet (portafogli, ndr) elettronico di criptomonete. Ma è possibile tenerli anche in un portafogli sul computer, meno sicuro perché se si formatta il pc, perderei tutto».
Si definisce «indeciso» quando gli si chiede cosa farà con i bitcoin residui. «Non so se tenerli ancora o venderli». Su quest’ultima ipotesi, aggiunge: «Forse avrei dovuto quando un bitcoin valeva diciottomila dollari. Era il sette gennaio, pochi giorni fa. Una data che non dimentico». Intanto, Francesco, negli ultimi tempi, ha acquistato altre criptomonete. «Ho Litecoin, Ethereum, Ripple, Ether Banking. Se sommiamo il valore di tutte, otteniamo circa quarantaduemila euro, a fronte di un investimento totale di duemila, più o meno». Ma non è tutto oro quel che luccica. Tanti sono i rischi e Francesco lo sa. «Temo – avverte – che sia tutta una bolla speculativa e che le criptomonete, domani, spariscano e tanti di noi avranno perso parecchi soldi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino