Blitz e sigilli nel locale della movida: «Ma così rovinate le famiglie»

Blitz e sigilli nel locale della movida: «Ma così rovinate le famiglie»
Dopo il Bogart è toccato al Modo. Nella notte tra sabato e domenica, infatti, il locale di via Antonio Bandiera è finito nel mirino delle forze dell’ordine...

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Dopo il Bogart è toccato al Modo. Nella notte tra sabato e domenica, infatti, il locale di via Antonio Bandiera è finito nel mirino delle forze dell’ordine che, su disposizione dell’autorità giudiziaria, hanno eseguito ispezioni in diversi locali della movida. I controlli al Modo, e a un altro locale non ancora reso noto, hanno portato alla denuncia dei proprietari e all’interruzione di tutte le attività all’arrivo dei militari del Nas. Le attività, portate avanti con l’ausilio di polizia municipale, ispettorato del lavoro, carabinieri della stazione di Mercatello e dei nucleo radiomobile e vigili del fuoco, si sono svolte in nottata e sono culminate con la denuncia dei titolari dei locali per il reato di apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimento. In sostanza: il locale non era abilitato ad ospitare l’intrattenimento tipico del sabato sera. Mentre uno dei due locali se l’è cavata con una semplice denuncia e il blocco delle attività, al Modo è andata peggio perché – si legge nella nota stampa diffusa dalle forze dell’ordine – «si è proceduto al sequestro preventivo dell’intera attività a causa del numero esorbitante degli avventori». 


Come era accaduto nel caso del Bogart, con un lungo sfogo del patròn Maurizio Maffei, anche uno degli organizzatori della serata di sabato al Modo – la terza della nuova stagione – ha affidato ai social network uno sfogo per dire la sua su quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica. «Competenti e non, pensate solo dietro cosa c’è, famiglie e opportunità di lavoro – lamenta Germano Porcaro - Una serata diversa creando un sano divertimento dove si mangiava, beveva e ballava. Target ben selezionato, locale fuori dal centro della città senza creare disturbo a nessuno in una zona con ampio parcheggio, uno storico ristorante prestato ad eventi. Al posto di aiutare, consigliare e avvisare voi cosa fate? Andate a chiudere con prepotenza».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino