Giovani e anziani. Ancora sui mezzi pubblici. Ancora senza motivo valido. O, quantomeno, senza rispettare le attuali disposizioni. A una settimana esatta dalla drastica riduzione...
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«Nel primo caso, spesso di mattina – spiega Gerardo Arpino, segretario provinciale Filt Cgil – assistiamo alla oramai ben nota scena a tutti i conducenti dell’azienda, di anziani che salgono a un capolinea, arrivano fino all’altro capolinea e tornano indietro. Fanno insomma, un giro completo del percorso di una linea senza alzarsi o scendere. Si tratta di persone anziane, per carità magari anche sole, ma che si espongono, proprio loro che sono le più deboli, ad un rischio enorme per sé stessi e per gli altri, conducenti compresi».
Differente nelle modalità ma non nelle intenzioni, è quello che accade sulle autolinee private che collegano diversi comuni della provincia. Questa volta però, nelle ore del tardo pomeriggio o dell’inizio sera. Proprio ieri l’ultimo episodio registrato da un conducente che ha visto salire un gruppo di ragazzi che sono scesi a un comune vicino per incontrare degli amici. «E così – aggiunge Arpino – vale anche per i ragazzini che vogliono andare a trovare di persona la fidanzatina, o per le ragazze che vanno dalle amiche. Non sono casi sporadici e non parliamo di persone singole, ma di frequenti casi di gruppi di giovani che salgono insieme, si siedono vicini e scendono insieme. E sono scene che, con tutto quello che sta succedendo ogni giorno, diventano davvero inaccettabili. Soprattutto da parte dei conducenti che, nonostante le tante difficoltà, non possono lasciare il proprio posto». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino