Ragazzini e anziani, ancora in troppi sui bus: «Da un capolinea all'altro, girano a vuoto»

Ragazzini e anziani, ancora in troppi sui bus: «Da un capolinea all'altro, girano a vuoto»
Giovani e anziani. Ancora sui mezzi pubblici. Ancora senza motivo valido. O, quantomeno, senza rispettare le attuali disposizioni. A una settimana esatta dalla drastica riduzione...

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Giovani e anziani. Ancora sui mezzi pubblici. Ancora senza motivo valido. O, quantomeno, senza rispettare le attuali disposizioni. A una settimana esatta dalla drastica riduzione del servizio pubblico di Busitalia Campania, della Sita Sud e in gran parte, anche delle altre aziende che effettuano trasporto, a bordo dei mezzi in circolazione la situazione non cambia. Ci sono i lavoratori delle strutture ospedaliere o delle aziende che continuano il proprio lavoro, ma accanto a loro – e magari a meno di un metro di distanza per via dell’affollamento dei mezzi – ci sono anche persone che continuano a usare i mezzi di trasporto in modalità routinaria. Come se nulla fosse cambiato nella mobilità pubblica da qualche settimana a questa parte. Con due specificità diverse, a seconda che si parli del servizio urbano di Busitalia Campania, o che si analizzi l’interurbano delle autolinee private.


«Nel primo caso, spesso di mattina – spiega Gerardo Arpino, segretario provinciale Filt Cgil – assistiamo alla oramai ben nota scena a tutti i conducenti dell’azienda, di anziani che salgono a un capolinea, arrivano fino all’altro capolinea e tornano indietro. Fanno insomma, un giro completo del percorso di una linea senza alzarsi o scendere. Si tratta di persone anziane, per carità magari anche sole, ma che si espongono, proprio loro che sono le più deboli, ad un rischio enorme per sé stessi e per gli altri, conducenti compresi».


Differente nelle modalità ma non nelle intenzioni, è quello che accade sulle autolinee private che collegano diversi comuni della provincia. Questa volta però, nelle ore del tardo pomeriggio o dell’inizio sera. Proprio ieri l’ultimo episodio registrato da un conducente che ha visto salire un gruppo di ragazzi che sono scesi a un comune vicino per incontrare degli amici. «E così – aggiunge Arpino – vale anche per i ragazzini che vogliono andare a trovare di persona la fidanzatina, o per le ragazze che vanno dalle amiche. Non sono casi sporadici e non parliamo di persone singole, ma di frequenti casi di gruppi di giovani che salgono insieme, si siedono vicini e scendono insieme. E sono scene che, con tutto quello che sta succedendo ogni giorno, diventano davvero inaccettabili. Soprattutto da parte dei conducenti che, nonostante le tante difficoltà, non possono lasciare il proprio posto». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino