Un carabiniere fuori servizio, un appuntato scelto della Compagnia di Sala Consilina, ha permesso di far arrestare un piromane a Teggiano. Il militare, insospettito, lo ha seguito...
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i carabinieri della Compagnia di Sala Consilina, diretti dal capitano Davide Acquaviva, hanno così tratto in arresto - in flagranza di reato - un ventiquattrenne di origini rumene ritenuto responsabile dell’incendio di un’area boschiva ricadente nel Parco Nazionale del Cilento, Alburni e Vallo di Diano. Ovvero il rogo per quattro giorni ha distrutto la montagna tra Teggiano e San Rufo.
Il carabiniere ha notato il cittadino straniero che, da solo, a piedi, si inoltrava guardingo nella località boschiva “Pedemontana”, luogo in cui, nella scorsa settimana sono stati incendiati e distrutti oltre 80 ettari di macchia mediterranea. Nella circostanza, l'appuntato originario di Teggiano, ha iniziato un pedinamento a distanza, nel corso del quale ha notato il giovane mentre lanciava un oggetto infuocato tra le sterpaglie secche, provocando rapidamente un incendio, prima di darsi a precipitosa fuga.
Il carabineiri dopo aver allertato la centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Sala Consilina, si è adoperato per domare le fiamme, con l’ausilio di alcuni residenti accorsi successivamente. Nel frattempo, le immediate ricerche hanno consentito ai militari della Compagnia valdianese di rintracciare il piromane nelle vicinanze del luogo dell’accensione, rinvenendogli indosso un accendino perfettamente funzionante.
Sono così scattate le manette per il ventiquattrenne, il quale è stato sottoposto agli arresti domiciliari, a disposizione della Procura della Repubblica di Lagonegro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino