Carabinieri «corrieri» d'amore: pacco regalo per i bimbi del Ruggi

Carabinieri «corrieri» d'amore: pacco regalo per i bimbi del Ruggi
Staffetta Milano-Salerno per portare aiuti ai bimbi ricoverati nel reparto di Pediatria dell'azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona. Corrieri...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Staffetta Milano-Salerno per portare aiuti ai bimbi ricoverati nel reparto di Pediatria dell'azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona. Corrieri d'eccezione, i carabinieri della compagnia Salerno, agli ordini del maggiore Adriano Castellari. L'iniziativa è del Comitato Comitato @maniuniteperpadova in collaborazione con l'associazione Davide il Drago- Ieri mattina l'ufficiale ha consegnato il pacco, partito da Milano, passato per Padova e benedetto a San Giovanni Rotondo, nelle mani  del professore Rosario Pacifico, Primario del Reparto Pediatrico dell’Ospedale “D’Aragona” e del dottor. Vincenzo D’Amato – Direttore Generale. All'interno del pacco, il draghetto in ricordo di Davide, ora diventato un piccolo angelo, ci sono “smartphone” per far si che i piccoli, che purtroppo sono ricoverati, possano parlare con i loro familiari a casa. I cellulari, potranno essere usati per portare avanti i programmi della “Scuola in Ospedale” avviati da diversi anni dal Ministero dell’Istruzione, con l’obiettivo di tutelare e coniugare due diritti costituzionalmente garantiti: quello alla salute e quello all’istruzione e offriranno, quindi, ai bimbi ospedalizzati la possibilità di continuare a seguire i programmi scolastici e di rimanere “connessi alla vita” anche durante la degenza con i propri compagni e insegnanti. 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino