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La reazione c'è stata, eccome se c'è stata. I punti, però, non sono arrivati. La Dea ieri si è tolta la benda a un quarto d'ora dalla fine ed ha punito oltremisura una Salernitana generosa, brillante, molto diversa da quella di Torino. Non è bastato. «Sconfitta immeritata, beffarda. afferma Fabrizio Castori in sala stampa C'è tanta amarezza e potevamo vincere: abbiamo fatto undici tiri in porta, tenendo testa e chiudendo l'Atalanta, una squadra che fa la Champions. I ragazzi hanno fatto una prestazione straordinaria, mettendoci intensità. I nostri tre giocatori avanzati hanno tenuto dietro gli avversari. Meritavamo miglior sorte. Ma se da una parte sono dispiaciuto, dall'altra mi sento rasserenato: ho ritrovato la mia squadra, quella che l'anno scorso ha vinto il campionato di B. Ho rivisto la mentalità e l'atteggiamento che voglio, quello di giocare in verticale, in profondità, aggredendo sempre gli avversari, cosa che non si era vista con Roma e Torino. Ho ritrovato Djuric e Gondo che l'anno scorso, in questo, sono stati molto importanti. L'imperativo è continuare così. Dobbiamo avere coraggio, anche se potevamo muovere la classifica. Non dobbiamo abbatterci, né perdere i riferimenti che abbiamo dimostrato».
L'inizio sprint della Salernitana sembrava il classico quarto d'ora di fuoco della neopromossa contro un avversario più quotato, che si è trasformato in mezzora, poi in un tempo e in un grande inizio ripresa. Almeno sei le occasioni nitide per i granata, imprecisi ma pure sfortunati nel palo clamoroso di Obi. Se non segni, in Serie A il cuore (grande, grandissimo) non basta, anche contro un'Atalanta appannata, magari per meriti anche della stessa Salernitana. «Le occasioni migliori sono state nostre, dobbiamo capire che questa è la strada da inseguire per arrivare alla salvezza.
C'è poco tempo adesso per leccarsi le ferite. Mercoledì nell'infrasettimanale all'Arechi arriverà il Verona impegnato oggi alle 18 in casa contro la Roma e momentaneamente a quota zero punti per un impegno decisivo in chiave salvezza. Castori lancia già la sfida: «L'ultimo posto non devi certo difenderlo. Siamo nella condizione di dover aggredire chiunque per poter far punti. Il Verona non è l'Atalanta. Ciò non vuol dire che non possa fare una gara importante contro di noi, ma in questo momento è uno scontro diretto. Abbiamo dimostrato di poter far punti anche contro una squadra che lotta per la Champions, quindi dobbiamo crederci». Parla anche Djuric: «Ci crediamo: i nuovi hanno portato dinamismo e qualità e noi vecchi dobbiamo trasmettere la mentalità che ci ha fatto andare avanti l'anno scorso. Giocare con Ribery è fantastico: per noi è un plus, si allena alla grande, ci darà tanto».
Gasperini, allenatore ospite, ammette che «il risultato penalizza la Salernitana. Anche con un pizzico di fortuna siamo riusciti a fare bene. Abbiamo affrontato una squadra che ha mostrato grande energia, era spinta tanto dall'ambiente. La partita si è rivelata molto difficile per noi. Se sul palo di Obi i granata vanno in vantaggio, diventa dura. Gli avversari avevano grande entusiasmo e adrenalina di noi, però i miei hanno testa, sono sempre stati in partita. Appena la Salernitana ha rallentato un po', abbiamo creato i presupposti per vincere, anche se in maniera un po' sporca. Ci si poteva aspettare un ippocampo che subisse di più e invece sul piano della corsa e delle giocate è stato più energico». Su Ribéry: «È un giocatore straordinario, abbiamo avuto l'ennesima conferma. Se la condizione lo supporta può dare tanto. La Salernitana ci ha messo in grossa difficoltà e il francese può dare tanto a questa squadra, si è già visto l'anno scorso per alcuni spezzoni o per diverse partite con la Fiorentina».
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Il Mattino