«Pasqua bassa», Cilento ok ma senza pienone: molte strutture ancora chiuse

Molte strutture alberghiere ancora chiuse: «Ci attestiamo intorno al 60-65% di occupazione»

Il porto di Acciaroli
Numeri positivi, ma niente sold out nelle strutture ricettive del Cilento per le festività pasquali. Soprattutto turismo regionale ed interregionale. Qualche presenza...

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Numeri positivi, ma niente sold out nelle strutture ricettive del Cilento per le festività pasquali. Soprattutto turismo regionale ed interregionale. Qualche presenza straniera in più a Paestum, con la sua area archeologica, a conferma del trend positivo nazionale sulle presenze nelle città d’arte e siti archeologici. «Ci attestiamo intorno al 60-65% di occupazione delle camere disponibili» taglia corto Raffaele Esposito, presidente di Confesercenti provinciale.

«Nessun pienone, ma in linea con le nostre previsioni per questo periodo» rincara la dose Esposito. La bassa stagione del periodo festivo non ha favorito numeri da sold out tant’è vero che alcune attività del settore alberghiero ed extra-alberghiero, ma anche della ristorazione, hanno preferito non alzare ancora la saracinesca. E poi ci sono le incognite legate al meteo che fanno sempre oscillare verso l'alto o il basso dei dati stimati. «Una Pasqua che arriva anche troppo presto se vogliamo - analizza, ancora, il presidente Esposito - dove in Campania solo Napoli fa registrare numeri altissimi. Certifichiamo infine una larga percentuale di attività che hanno deciso di restare chiuse sia per scelta ma soprattutto per mancanza di personale specializzato, un tema che resta purtroppo ancora di grande attualità e che va governato con la massima urgenza, alzando stipendi e benefit per chi lavora nel settore e sostenendo le imprese che creano lavoro».

A certificare l’incertezza del momento è anche l’associazione Abbac che raggruppa il mondo extra-alberghiero attraverso le parole del presidente nazionale, Agostino Ingenito: «In effetti è una Pasqua bassa e ciò determina diverse incertezze per i flussi turistici in Cilento. Le condizioni meteo, il ridotto periodo festivo, tassi di interesse ed inflazione, hanno infatti spostato l'avvio della stagione turistica nelle prossime settimane in Cilento, raggiunto in queste ore da escursionisti e proprietari di seconde case».

Ma c’è ottimismo per il futuro. «Auspichiamo miglioramenti nella mobilità con collegamenti ed infrastrutture, e speriamo nella prossima apertura dell'aeroporto per rilanciare il Cilento. Il 2024 si annuncia in affanno rispetto ai flussi post pandemia 2022 e 2023. - aggiunge Ingenito - Stiamo lavorando contro abusivismo e speculazioni nel settore ricettivo extralberghiero e con la recente costituzione della rete Dmo Cilento, di cui siamo fondatori, stiamo cercando di costruire un percorso di promozione turistica estera per garantire nuovi flussi stranieri e rafforzare il mercato interno italiano». Intanto, il Cilento diventa meta di vacanze pasquali anche per fedeli ed appassionati dei riti tradizionali della Settimana Santa. E non a caso da Pollica è partita la proposta di iscrivere le Sacre Rappresentazioni della Settimana Santa e degli antichi riti delle Confraternite del Cilento Antico a Patrimonio Culturale Immateriale Campano prima, e successivamente all’Unesco.

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Il Mattino