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I suoi due figli, che hanno 9 e 11 anni, prendono il Covid. Nel giro di tre giorni ce l'ha anche tutta la famiglia, benché gli adulti siano vaccinati con tre dosi. «E meno male - sospira Tea Luigia Siano, avvocato e consigliere comunale - perché i sintomi sono leggerissimi, giusto un po' di raffreddore. Altrimenti a quest'ora poteva andare molto peggio». Ferma sostenitrice della necessità di immunizzare velocemente tutti, compresi i più piccoli, Tea è certa che i due ragazzini si siano contagiati nella rete dei contatti tra i coetanei, «cioè in quella fascia di popolazione che è ancora scoperta e su cui il virus rischia di essere più aggressivo. Loro stanno per fortuna bene spiega ma hanno infettato noi familiari, perché evidentemente hanno una carica virale molto forte, mentre al momento non risultano persone contagiate da me e mio marito, perché presumiamo di avere una carica virale più bassa proprio grazie ai vaccini». Da martedì i quattro sono in isolamento ed è probabile che ci resteranno per diversi giorni, festività natalizie comprese: «La cosa che mi fa più rabbia è che avevo già iscritto i bambini in piattaforma per farli vaccinare il 16, ma purtroppo il Covid è stato più veloce e due giorni prima della convocazione abbiamo scoperto che mio figlio era positivo. Ecco perché da madre, da donna e da consigliere comunale sento di rivolgere un appello a tutti i genitori che sono indecisi: non abbiate dubbi, non siate poco fiduciosi nella scienza e nella medicina, portate i vostri figli a vaccinarsi al più presto senza perdere ulteriore tempo, perché questa malattia è dietro l'angolo e non ci ha affatto abbandonati. Se è vero che forse possiamo essere più sereni sul fronte delle conseguenze sanitarie, le ripercussioni pratiche dell'isolamento sono pesantissime racconta Noi siamo fortunati perché abbiamo spazi sufficienti a poterci isolare e perché siamo circondati da una rete amicale molto forte, quindi non ci sono problemi per la spesa o altro. Ma rappresentiamo un'eccezione, perché sono tantissime le famiglie che invece devono accontentarsi di pochi metri quadri e magari non hanno nessuno che possa provvedere ai loro bisogni quotidiani».
Dad per i piccoli, lavoro a distanza, ma con il contagocce, per i grandi: «Sono una libera professionista e, per quanto possa demandare alcune cose, avevo delle scadenze che non riuscirò a rispettare.
Il Mattino