Crescent, Italia Nostra con nuovo ricorso al Tar

Crescent, Italia Nostra con nuovo ricorso al Tar
Caso Crescent, nuovi sviluppi amministrativi. Dopo l’udienza di marzo dinanzi al Tar sui permessi a costruire, in vista della discussione di merito in programma per il...

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Caso Crescent, nuovi sviluppi amministrativi. Dopo l’udienza di marzo dinanzi al Tar sui permessi a costruire, in vista della discussione di merito in programma per il prossimo 27 aprile, i legali di Italia Nostra, gli avvocati Oreste Agosto e Pierluigi Moreno, hanno ieri depositato un nuovo ricorso aggiuntivo composto da una ventina di pagine con la quale l’associazione presieduta da Raffaella Di Leo chiede ai giudici del tribunale amministrativo «un provvedimento di sospensione dei permessi impugnati per evitare ulteriore edificazione abusiva ed insanabile. I ricorsi ed i motivi aggiunti sono fondati alla luce di gravissime illegittimità che non consentono per vari motivi l’edificazione. L’interesse pubblico è preminente a fronte di una edificazione che si svolge senza alcuna legittimazione ed in spregio delle norme urbanistiche, paesaggistiche e demaniali su di un torrente iscritto nelle acque pubbliche e plurivincolato, che purtroppo nel 1954 ha causato danni ingenti nella città di Salerno e centinaia di vittime».

In particolare nel nuovo ricorso i legali di Italia Nostra sottolineano come la Soprintendenza abbia fatto un errore nel tentativo di salvare il Crescent. Secondo gli ambientalisti, difatti, la soprintendente Francesca Casule in un nota del marzo scorso ha dichiarato che i permessi di costruire rilasciati ai privati (Sist e Crescent) sono muniti di autorizzazione paesaggistica.
La soprintendente richiama i provvedimenti 20 e 164 del 2008, ovvero quelli che sono stati annullati dal Consiglio di Stato con la sentenza 6223 del 2013 che ha accolto gli appelli di Italia nostra proprio per le illegittimità paesaggistiche del Comune e della Soprintendenza.
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Il Mattino