Mai a Salerno. C’è un pezzo di Veneto profondo che da giorni combatte per evitare emigrazioni. Al contrario. Come non accadeva dai tempi delle campagne di bonifica di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Da Caldogno, 11mila anime in provincia di Vicenza, verso Sud. A Salerno, appunto. Da un lato il fondo Usa Tengram Capital Partners, dall’altro sindacati e la Regione Veneto per evitare che una fabbrica con 94 dipendenti, al 90 per cento donne, si sposti in Campania. Questioni di costi fissi che il fondo americano vuole tagliare. E se sposti la produzione da Caldogno, paese di 11mila anime conosciuto ai più per le ville palladiane e per aver dato i natali al calciatore Roberto Baggio, a Salerno certi costi li dimezzi, fa notare la società americana. Si tratta della Zanella produzioni, simbolo dell’alta sartorialità del fu made in Italy. Fascia altissima d’abbigliamento (per capirci un pantalone medio da uomo costa circa 400 dollari) proprio in questi giorni al Pitti di Firenze e negozi sulla Quinta strada a New York. Il classico marchio di lusso finito in mani straniere che ora punta al Sud. «I’m sorry but the plant will be closed («Mi dispiace ma lo stabilimento verrà chiuso)», ha candidamente annunciato Kenneth Ragland, amministratore di Vicenza Manufacturing (la società svizzera che gestisce il sito per conto degli americani), a dipendenti e sindacati il 17 dicembre scorso quando tutti si aspettavano messaggi di auguri e notizie di piani di rilancio e invece ecco la doccia fredda: qui chiudiamo e licenziamo. Ciao, ciao.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino