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Tutto confermato. Il governatore della Campania Vincenzo De Luca è stato assolto dalla Corte d'appello di Salerno nel cosiddetto processo Crescent.
La Procura aveva chiesto la condanna dell'ex sindaco di Salerno definendolo «dominus delle illegalità». Per lui, difatti, i magistrati salernitani avevano chiesto la pena più elevata: un anno e sei mesi, la stessa del primo grado. Su 22 imputati, due sono deceduti mentre per 15 è intervenuta la prescrizione per il reato di abuso d’ufficio.
Ventidue udienze e il rinnovamento del dibattimento, combattuto da accusa e difesa con unghie e denti. Fino a questa mattina quando proprio i legali del governatore De Luca e quello dell’imprenditore Rainone hanno voluto replicare alle repliche della Procura. Quello in Corte d’Appello è stato un processo “frizzante” e non privo di colpi di scena, dibattuto tutto sul filo della norma, e non solo di quella penale. Soprattutto di quella ammninistrativa perchè, al di là delle violazioni per abuso edilizio, in ballo c’era soprattutto la confisca dell’edificio. Le parti civili hanno tentato di far entrare negli atti del processo anche l’unica sentenza di condanna, finora pronunciata con rito alternativo, relativa ad un altro procedimento connesso alla vicenda Crescent, che riguarda la variante al torrente Fusandola, l’atto deliberativo con il quale si è autorizzato lo spostamento del corso d’acqua per realizzare la mezzaluna di Bofill.
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