De Luca perde a Salerno, no al 60%: il governatore battuto da Emiliano

De Luca perde a Salerno, no al 60%: il governatore battuto da Emiliano
Per la prima volta non c’è l’effetto De Luca. Niente traino e il voto che a Salerno s’allinea perfettamente con la media nazionale: il 61 per cento al No...

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Per la prima volta non c’è l’effetto De Luca. Niente traino e il voto che a Salerno s’allinea perfettamente con la media nazionale: il 61 per cento al No e il Sì su cui il governatore ha lavorato ventre a terra si ferma solo al 39,93. Lontani, lontanissimi, i tempi dei plebisciti bulgari per elezioni e congressi e anche nella vicina Agropoli, dove il suo fedelissimo veniva elogiato dal governatore come esempio per saper raccogliere preferenze, il No vola al 67 per cento. Eppure, a guardare altre città c’è invece il traino di sindaci e governatori. Ma sul fronte del No. A Napoli dove il fronte anti riforma capeggiato da de Magistris e una parte del Pd vola al 68,31 mentre Bari e la Puglia pure si va oltre il 68 grazie al governatore democrat Emiliano era contro la riforma. Mentre la nevralgica Campania, quella dove si erano puntate tutte le carte e dove il governatore aveva ricevuto fiducia illimitata dal premier, si deve arrende al voto anti-sistema di tutta Italia.

 
«È stato un voto politico contro il premier. Purtroppo non è riuscito a passare il messaggio di rinnovamento di questa riforma. Ma continuiamo ad essere convinti come occorra rimodernizzare il Paese», dice Piero De Luca, primogenito del governatore e coordinatore del comitato regionale del Sì. Poi aggiunge: «Pure su Salerno ha pesato il vento nazionale e la città si è allineata». Che abbiano pesato anche le polemiche di questi giorni? «No, non credo: è stato un voto omogeneo in tutta Italia», conclude. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino