Nove giovanissimi appena maggiorenni sono stati arrestati e posti ai domiciliari con l'accusa di far parte di una gang dedita alla devastazione e al saccheggio. I nove sono...
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In una sola notte, tra il 10 e l'11 ottobre scorsi, a bordo di due automobili, hanno sparato con le loro armi ad aria compressa contro almeno 60 vetture parcheggiate in strada, a Salerno, mandando in frantumi lunotti e finestrini: gli autori del raid, sono nove ragazzi, tutti appena maggiorenni, a cui Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia hanno notificato, stamattina, tra San Marzano sul Sarno e Pagani, altrettante misure cautelari (arresti domiciliari) con l'accusa di devastazione e saccheggio.
Le scorribande dei gang sono state registrate dai sistemi di videosorveglianza: in un video, diffuso dai carabinieri di Salerno, le immagini del raid che, secondo le forze dell'ordine, dovrebbero avere causato danni a molte più automobili visto che il numero dei veicoli coinvolti è stato ricostruito esclusivamente in base alle denunce presentate. I nove sono entrati in azione nel centro di Salerno, nel tratto che va da via generale Clark a via Benedetto Croce. Nel corso dell'attività investigativa, svolta anche grazie al contributo della Sezione Telematica del raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Roma, sono stati raccolti concreti elementi di responsabilità nei confronti degli autori. Nel corso delle perquisizioni locali, sono state sequestrate le due pistole ad aria compressa utilizzate nei raid e il relativo munizionamento.
«Ragazzi di provincia che la sera, davanti un bar, invece di decidere di andare a mangiarsi una pizza, preferivano organizzare raid per sfasciare auto, per divertimento e gratificazione»: così il procuratore aggiunto di Salerno, Luigi Cannavale, ha commentato l'arresto dei nove giovanissimi salernitani, finiti ai domiciliari con l'accusa di far parte di una gang dedita alla devastazione e al saccheggio. «La gang di giovani - poco più che maggiorenni - avevano creato una chat WhatsApp denominata 'o sistema dove parlavano dei loro comportamenti vandalici.
Il Mattino