Documenti falsi sulla vendita di bovini, commerciante condannato per frode

Documenti falsi sulla vendita di bovini, commerciante condannato per frode
È stato condannato a sette mesi di reclusione un uomo di 59 anni, responsabile di aver posseduto della falsa documentazione legata alla provenienza di animali vivi messi in...

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È stato condannato a sette mesi di reclusione un uomo di 59 anni, responsabile di aver posseduto della falsa documentazione legata alla provenienza di animali vivi messi in commercio dalla sua azienda, a Nocera Superiore. Negli atti del processo c'erano memorie difensive prodotte all’Asl di Salerno, dipartimento di prevenzione unità operativa veterinaria, per giustificare un controllo del giugno 2015 in cui venne accertata la sosta di nove animali. In particolare, i documenti relativi a questi ultimi erano risultati difformi da quelli acquisiti presso le ditte intestatarie dei documenti presentati. Ancora, l'imputato è stato riconosciuto colpevole per frode in commercio, rispetto all’attività di commercio all’ingrosso di animali vivi, con la commercializzazione di animali, risultati diversi per origine, provenienza e qualità rispetto a quanto dichiarato. Si trattava di bovini da destinare al commercio di carne, privi di documenti attestanti la regolarità della provenienza, in quanto fasulli, costati la violazione del rispetto della filiera alimentare. E traendo in inganno - così come contestato dalla Procura - gli acquirenti o i consumatori che acquistavano un prodotto diverso da quello pattuito.

Il Tribunale monocratico di Nocera Inferiore ha riconosciuto al termine del dibattimento la sussistenza dei reati contestati, con le false attestazioni documentali, la frode in commercio e l’ulteriore accusa di tentata frode in commercio, calcolando con la continuazione la pena comminata e ordinando la distruzione e la confisca dei documenti registrati riguardo gli animali, forniti ai funzionari dell’Asl, attestanti falsamente provenienza e destinazione degli animali in questione, con fatti relativi al 24 giugno 2015. La data di accertamento e commissione dei fatti.

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Il Mattino